La guerra è ovunque, eppure tutti evocano la pace. Pacem in terris, ma anche pace fiscale. Quest’ultima la vuole il Governo per migliorare i rapporti fra cittadini-contribuenti e fisco, logorati da anni di pressione insopportabile, da una parte, e di evasione selvaggia, dall’altra. Ora la chiede anche l’Anci a favore dei Comuni, presentando alcune importanti proposte durante la recente audizione di fronte alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato: estendere anche agli enti locali la definizione agevolata per le entrate tributarie e patrimoniali iscritte a ruolo, dando alle autonomie locali la facoltà di deliberare senza imposizioni di carattere nazionale. E poi introdurre misure compensative sulle cancellazioni dei crediti sotto 1.000 euro (dal 2000 al 2010) che peseranno soprattutto sui bilanci comunali. L’ANCI propone inoltre di riunire IMU e TASI in un unico prelievo, abolendo la TASI. A tal fine, ha consegnato ai commissari tre documenti:
– i primi due riguardano le principali criticità del decreto fiscale, su cui ANCI ha fornito un elenco di emendamenti specifici ;
– il terzo documento, invece, riguarda la proposta di riforma della riscossione locale .
In particolare, l’ANCI rileva che il decreto fiscale 2019 ha un impatto diretto sulle entrate comunali prevalentemente per effetto di:
– definizione agevolata degli avvisi di accertamento;
– definizione agevolata dei crediti iscritti a ruolo;
– stralcio e cancellazione ope legis dei singoli carichi residui iscritti a ruolo fino al 2010, di valore non superiore a 1.000 euro.
“Il Parlamento – ha commentato il vicepresidente e Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin che ha guidato la delegazione dell’Associazione – tenga conto delle questioni che abbiamo sollevato, perché gli enti locali non hanno più la possibilità di comprimere la spesa e qualsiasi tipo di provvedimento, sia in qualche misura diretto o indiretto, questa volta finirà per incidere sui servizi al cittadino”. Secondo il sindaco di Livorno “sono necessarie riforme semplificative che devono essere portate a compimento. Il nostro auspicio – ha concluso– è quello di essere riascoltati nuovamente, e quanto prima, su un provvedimento che impatta grandemente su tutte le amministrazioni comunali”.