Sull’intero territorio comunale estense sono stati appena posizionati 40 nuovi contenitori per gli oli esausti, che si aggiungono ai 23 già presenti e nei prossimi giorni verranno portati in strada anche 211 nuovi contenitori per gli abiti usati, al fine di consentire la corretta separazione e la successiva valorizzazione delle differenti tipologie.
I nuovi raccoglitori per gli indumenti (di colore grigio scuro e dotati di un sistema di apertura anti-intrusione) saranno riconoscibili grazie alle immagini stilizzate di una t-shirt, di una scarpa e di una cravatta e da una personalizzazione nei toni del giallo e dell’arancio che ricorda la tipologia di rifiuti che è possibile conferirvi. Un lato del contenitore indica anche la destinazione degli abiti raccolti, specificando che quelli riutilizzabili verranno sanificati e rivenduti come usato mentre i capi in cattivo stato verranno trattati in impianti appositi per il recupero dei tessuti. Nessun beneficio economico derivante dalla raccolta degli abiti usati sarà trattenuto dalla società Hera, che metterà tutti gli utili derivanti da questa filiera a disposizione dell’Amministrazione comunale, che li utilizzerà per sostenere iniziative di carattere sociale.
I nuovi contenitori di oli alimentari esausti, rispetto ai precedenti hanno una capacità di 240 litri e consentono di raccogliere agevolmente l’olio da recuperare aprendo uno sportellino. L’olio infatti non va versato direttamente, ma deve essere conferito all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi con il loro tappo. A Ferrara lo scorso anno sono stati conferiti complessivamente dai cittadini 38.845 chilogrammi di olio alimentare, di cui 11.601 nelle stazioni ecologiche e 27.244 chilogrammi nelle colonnine stradali già presenti.
Lo scarto degli oli vegetali da cucina costituisce un rifiuto con potere altamente inquinante, in particolare se smaltito attraverso gli scarichi domestici e la rete fognaria. Un chilogrammo di olio vegetale esausto può distribuirsi fino a ricoprire una superficie di 1000 metri quadrati, inoltre la depurazione delle acque inquinate da olio richiede costi energetici di trattamento fino a 3kWh per ogni chilo di olio impropriamente smaltito, oltre ai costi medi per la manutenzione degli impianti di depurazione.