Si è tenuto ieri al Mise un incontro tra il Gruppo della Banca Mondiale e un team del Ministero dello Sviluppo economico presieduto dal sottosegretario Michele Geraci, per realizzare il nuovo studio “Subnational doing business” volto a misurare le regolamentazioni applicate alle imprese ed il conseguente impatto sugli imprenditori locali in diverse località d’Italia.
Lo studio della Banca Mondiale prenderà in esame le esperienze di alcune città selezionate, concentrandosi sulle piccole e medie imprese locali con un’attenzione particolare agli investimenti nel Mezzogiorno.
Il progetto, finanziato dalla Direzione generale per la politica regionale e urbana della Commissione europea, si propone di confrontare il panorama normativo relativo a cinque diverse aree tematiche regolamentate a livello territoriale o nazionale: avvio d’impresa, ottenimento dei permessi edilizi, acquisizione di una fornitura di energia elettrica, trasferimento di proprietà immobiliari e risoluzione di dispute commerciali. Per ogni ambito verranno identificate le buone pratiche realizzate a Roma e in altre dodici città italiane: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria e Torino, fornendo raccomandazioni sulla base di esperienze virtuose identificate nel Belpaese e in altri 189 Stati, già presi in esame dal report globale “doing business”.
I risultati dell’indagine potranno essere di supporto alle Amministrazioni centrali e locali ed utilizzate come riferimento per l’avvio di processi di riforma volti a facilitare l’attività d’impresa.