Una rete ciclabile per le Marche, che si estende per 432 km, collegando a pettine le vallate dell’entroterra con la costa per un investimento di 46,3 milioni di euro. L’ha annunciata ieri ad Ancona il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. La nuova opera incrementerà la ciclovia esistente di 162 km con altri 247 km. Verrà finanziata con fondi Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fsc (Fondo sviluppo e coesione) 2014-2020 che dettano i tempi di realizzazione dell’opera.
“La rete ciclabile regionale – ha detto Ceriscioli – è un asse strategico della politica regionale. Servirà ad incrementare il turismo nelle zone interne tuttora poco conosciute”. Le Marche, ha informato la vicepresidente Anna Casini, saranno regione capofila anche della Ciclovia Adriatica che sorgerà per 1.300 km sulla costa da Trieste a Santa Maria di Leuca: cureranno la progettazione dell’opera per la quale sono stati stanziati 4,4 milioni di euro (progetto e 1/o lotto) per la parte marchigiana, dei 16 previsti. La rete ciclabile delle Marche, ha spiegato ancora Ceriscioli, “collega le aree interne alla costa, valorizzando e salvaguardando nel contempo il patrimonio ambientale. Si prevedono collegamenti intermodali con treni a bus assieme a servizi correlati (parcheggi dedicati, velostazioni, officine, punti d’informazione e ristoro; ndr) e la possibilità che le piste possano essere percorse anche da biciclette a pedalata assistita”.
La fascia costiera della ciclovia, caratterizzata da una maggiore urbanizzazione residenziale e produttiva, sarà collegata con l’entroterra mediante le 12 vallate dei fiumi (Foglia, Metauro, Cesano, Misa, Esino, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Ete Vivo, Aso e Tronto) con percorrenze ‘naturali’ sia dal punto di vista morfologico che storico-turistico. La presentazione dell’iniziativa rientra tra quelle della Settimana europea della Mobilità sostenibile (16-22 settembre), ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti, “perché le scelte politiche ed economiche per la salvaguardia ambientale vanno accompagnate a una campagna di sensibilizzazione verso i cittadini che dovranno esserne gli artefici”.