Quindicimila produttori di qualità nell’agroalimentare. Una fetta del 18,7% rispetto al dato complessivo nazionale che fa della Sardegna la prima regione d’Italia per i marchi Dop, Igt e Stg. Campagne alla riscossa anche per valore aggiunto: quasi 1,8 miliardi di euro. Numero che sistema l’isola al quarto posto nel Mezzogiorno e all’undicesimo in Italia. Considerando però il peso del valore aggiunto dell’industria alimentare sul totale manifatturiero, la Sardegna è seconda in Italia. È la sintesi dei report di Srm, centro studi collegato a Intesa San Paolo, presentato oggi a Cagliari nel corso del convegno “I comparti vitivinicolo, oleario e lattiero caseario, quali opportunità di crescita per il territorio”.
In un contesto di tale portata la Giunta regionale della Sardegna ha stanziato 400mila euro per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari dedicati agli aiuti diretti alle micro, piccole e medie imprese e con la riprogrammazione di 361mila euro da destinare alle Organizzazioni dei Produttori. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha licenziato, nei giorni scorsi, alcune azioni di sostegno per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari con lo stanziamento di 400mila euro dedicati agli aiuti diretti alle micro, piccole e medie imprese (PMI) e con la riprogrammazione di 360mila 301,67euro da destinare alle organizzazioni dei produttori (OP). Fra le attività finanziabili previste dagli interventi regionali rientrano l’organizzazione e la partecipazione a concorsi, fiere ed esposizioni, nonché le pubblicazioni destinate a sensibilizzare il grande pubblico in merito ai prodotti agricoli. I nuovi fondi, che saranno trasferiti ad Argea Sardegna incaricata di seguire il progetto, si integrano a 600mila euro già stanziati dall’Esecutivo Pigliaru alla fine del 2016.
Per consentire la partecipazione agli aiuti a un maggior numero di imprese, Caria ha proposto di stabilire un massimale di 25mila euro a progetto che, in caso di imprese associate, possono arrivare fino a 50mila. Le azioni potranno essere svolte sia nel mercato interno dell’Unione europea che nei Paesi terzi. L’intensità di aiuto è pari al 100% dei costi ammissibili. Gli aiuti per le Organizzazioni dei produttori o per altre forme associative di produttori giuridicamente costituite (Consorzi, cooperative agricole, Consorzi di imprese, Società consortili e Reti d’impresa) sono concessi in regime ‘de minimis’. Tale tipologia di intervento, normata dall’Unione Europea, prevede che uno Stato membro possa concedere a un’impresa non oltre 200mila euro di aiuto nell’arco di tre esercizi finanziari. Le attività di commercializzazione sostenute con gli oltre 360mila euro sono coperte con una intensità dell’aiuto pari all’80% dei costi ammissibili, mentre ogni progetto può essere finanziato con al massimo 40mila euro.