La media nazionale di acqua che si disperde nelle reti è altissima: circa il 40%. Ma per la Sardegna, messa molto peggio, già eguagliare quel dato sarebbe un grande risultato. Secondo le ultime rilevazioni l’isola viaggia intorno alla media del 55%: significa che nei rubinetti delle case arriva meno della metà dell’acqua messa in rete. È una delle performance peggiori a livello nazionale. Ma se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, qualche passo avanti negli ultimi quattro anni è stato fatto: la dispersione è diminuita di almeno 7 punti percentuale, perché superava abbondantemente il 60%.
In questo contesto la Regione Sardegna vara un programma straordinario per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua per gli usi civili nei centri urbani della Sardegna caratterizzati da maggiori criticità; lo prevede la delibera approvata dalla giunta regionale su proposta della Presidenza, in collaborazione con l’assessorato dei Lavori pubblici, che ha approvato gli indirizzi generali per l’attuazione da parte di EGAS (l’ente di governo dell’ambito unico della Sardegna), con il concorso dei soggetti attuatori, individuati in Abbanoa spa e nei gestori salvaguardati, del programma operativo degli interventi da finanziare con le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020.
Gli interventi riguarderanno opere di manutenzione straordinaria sulle reti esistenti ed opere strutturali di efficientamento, adeguamento e riordino delle stesse reti, prevedendo anche la massiva sostituzione delle condotte, quando necessario
Balzarini :“È urgente un intervento importante e diffuso che riduca drasticamente le troppe perdite e gli sprechi nelle reti di distribuzione. Con la collaborazione di tutti i soggetti deputati alla gestione dell’acqua, abbiamo perciò avviato un programma di interventi che parte dalla conoscenza della situazione reale ed è capace di incidere profondamente nel sistema attuale. Il piano di intervento – evidenzia l’assessore dei lavori Pubblici – prevede inoltre, nel prosieguo, che laddove l’attuale livello di conoscenza delle reti non consenta di poter prederminare la proposta degli interventi necessari a perseguire l’obiettivo strategico di una riduzione significativa e duratura delle perdite di rete, si dia corso ad un sistema concatenato di attività. Partendo dalla conoscenza (studio, analisi e diagnosi e prognosi delle reti di tutti i comuni individuati) attraverso interventi di manutenzione straordinaria su un massimo di 40 comuni prioritari, contiamo di conseguire un primo risultato apprezzabile con l’impiego non superiore al 50% dello stanziamento disponibile. Sulla base degli ‘indirizzi per gli interventi strutturali e dell’ordine di priorità’, fornito dai gestori, EGAS potrà quindi autorizzare e dar corso, sempre attraverso i gestori, alle fasi di progettazione e realizzazione degli interventi strutturali ritenuti necessari per consolidare l’obiettivo perseguito”.
Ai 68 milioni di euro – dalla linea d’azione 2.2 della programmazione FSC 2014-2020 – già individuati da delibera del 24 gennaio 2017 e messi in capo alla Direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna (ADIS) per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nella rete di distribuzione dell’acqua potabile, si sommano 30 milioni assegnati alla Regione dal Ministero dell’Ambiente con una delibera CIPE 55 del 1 dicembre 2016 per la realizzazione degli interventi di miglioramento del Servizio Idrico Integrato (SII) attraverso azioni di risanamento strutturale e riassetto funzionale delle reti di distribuzione idropotabile dei centri urbani con maggiori criticità della Sardegna.
Gli interventi riguarderanno opere di manutenzione straordinaria sulle reti esistenti ed opere strutturali di efficientamento, adeguamento e riordino delle stesse reti, prevedendo anche la massiva sostituzione delle condotte, quando necessario. Il programma degli interventi specificherà gli obiettivi da realizzare, le infrastrutture programmate e i tempi di realizzazione. EGAS approverà la programmazione delle opere, ed acquisirà da Abbanoa e dagli altri soggetti gestori, dove non vi sia sufficiente conoscenza delle reti, gli “elementi di contesto” per una prima proposta di interventi con l’utilizzo degli stanziamenti indicati, in particolare, dalla delibera CIPE 55/2016.
Nel contesto degli interventi effettuati saranno eseguite progressive campagne di misurazioni, rilevazioni diurne e notturne, calcoli e verifiche, soprattutto nelle prime fasi, utili per quantificare la reale dimensione e la localizzazione del fenomeno delle perdite fisiche, con puntuali riferimenti cartografici. Sulla base di queste risultanze potranno pertanto essere meglio definiti dai gestori sia gli indirizzi operativi successivi che il raggiungimento, seppure graduale, dell’obiettivo strategico di riduzione significativa delle perdite nelle reti idriche dei comuni della Sardegna. L’esecuzione dei programmi di intervento verrà regolata da apposite convenzioni tra la Direzione Generale del distretto idrografico (ADIS) ed EGAS e, per i finanziamenti recati dalla delibera CIPE 55/2016, dal competente Ministero dell’Ambiente.