«Con il nuovo codice degli appalti avremo più trasparenza e tempi certi per realizzare le opere pubbliche». Per il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, intervistato dal Messaggero, il codice «ha un’importanza fondamentale proprio ora che siamo in vista di una ripresa degli investimenti e che abbiamo dato la garanzia, nella legge di Stabilità, di risorse certe per le opere pubbliche». «Dobbiamo lasciarci alle spalle anni di occasioni sprecate, in termini di tempo perso in burocrazia, soldi non spesi o mal utilizzati, opere incompiute, fenomeni corruttivi», sottolinea Delrio. «Con la delega del Parlamento, l’opera del Governo, la collaborazione di Anac possiamo dare in mano alle amministrazioni pubbliche e ai tecnici un testo semplificato, europeo, che garantisca più trasparenza, controlli e correttezza, più qualità nei progetti e più certezza e rapidità nei tempi di realizzazione». «La trasparenza e la pubblicità delle gare, con la digitalizzazione delle procedure, sono un altro elemento centrale, insieme alla riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese, la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, le misure volte a contenere i ricorsi e il dibattito pubblico che consenta alle popolazioni di valutare le opere previste», prosegue il ministro. Sui tempi, l’obiettivo è «rendere disponibili i testi attuativi entro pochi mesi. La legge delega, che è in corso di approvazione, prevede che le direttive siano adottate entro il 18 aprile e che il codice sia adottato o entro la medesima data o entro il 31 luglio», spiega Delrio, che definisce il rapporto con l’Anac di Raffaele Cantone «di forte collaborazione nella reciproca autonomia».