La lotta agli sprechi alimentari s’intensifica, si estende e si dota di nuove armi. Ora scende in campo anche il Ministero della salute con tre decaloghi anti-spreco destinati alla ristorazione ospedaliera, scolastica e aziendale, pubblicati sul proprio sito istituzionale. La ragione di questo impegno si fonda sui dati resi noti dal Banco Alimentare e dalla Caritas: nel settore della ristorazione organizzata vengono generate ogni anno 210.000 tonnellate di eccedenze, di cui viene recuperato solo il 12% circa. Quello del cibo sprecato, infatti, è un problema anche negli ospedali, dove i pasti sono importanti per la terapia e il recupero del paziente. Come migliorare la situazione? Nel decalogo, il Ministero suggerisce di dare la possibilità al malato di poter prenotare il proprio pasto e scegliere il menu (adatto anche alla propria patologia), assicurando varietà di pasti durante la settimana e dando porzioni piccole, mentre nel caso di pazienti malnutriti prevedere piatti fortificati. Sul fronte della ristorazione scolastica, oltre a creare una rete anti-spreco con servizi d’igiene, scuole, Comuni, servizi di ristorazione, docenti e famiglie, l’indicazione è offrire una seconda razione di frutta, oggi prevista solo per il pranzo, e utilizzare per la merenda del giorno dopo frutta, pane e budini. Importante anche rendere più accoglienti le mense e i refettori, spesso troppo ampi, rumorosi e poco illuminati. Per la ristorazione aziendale invece, dove si ha circa un 2-3% di eccedenze, il decalogo del Ministero prescrive di far lavorare a stretto contatto cuochi e dietisti per creare menu vari ed equilibrati da un punto di vista nutrizionale, ma allo stesso tempo appetibili. Successivamente, promuovere i cosiddetti ‘second life menu’, composti prevalentemente da ingredienti facilmente riutilizzabili in caso di eccedenze, favorire una cucina degli avanzi gustosa, sana e sicura e offrire porzioni diverse a seconda delle preferenze dei consumatori (mezza porzione, piatto dei primi più piccolo, ecc.). In tutti e tre i casi infine, l’imput ministeriale è avviare al riciclo tutto ciò che non si sia riusciti a recuperare.