Il piccolo paese di Cicala, in provincia di Catanzaro, è il primo borgo dove le persone affette da demenza non saranno contenute, ma rese parte di una comunità che non ne giudica le espressioni bizzarre e che consenta loro di vivere una vita ‘normale’ all’insegna dell’inclusione.
Nel pomeriggio di venerdì 11 maggio, c’è stato il taglio del nastro e poi una cerimonia ricca di emozioni a cui hanno preso parte numerosi cittadini e rappresentanti istituzionali, per celebrare non solo l’apertura del Centro Diurno per malattie neurodegenerative “Antonio Doria”, ma anche quella del primo Borgo Amico delle Demenze, un’intera comunità di 900 anime che accoglierà i malati di demenze che potranno essere accolti e inseriti nella collettività senza pregiudizi di nessuna natura.
L’iniziativa è stata realizzata anche grazie alla collaborazione del Comune di Cicala, guidato dal sindaco Alessandro Falvo e che è parte del progetto di respiro europeoDementia Friendly Community Italia (Comunità Amica delle Demenze Italia), avviato in Italia dalla Federazione Nazionale Alzheimer e lanciato dall’Alzheimer’s Society del Regno Unito, pioniera dell’organizzazione di Dementia Friendly Community in Europa.
Il Centro “Doria” ospiterà circa 15 pazienti, provenienti dai paesi limitrofi e anche da Catanzaro, che potranno trovare accoglienza in un ambiente colorato ed allegro che non ricorda affatto una clinica o un ospedale, ma bensì una casa con spazi adatti alle abitudini quotidiane degli ospiti.
“La vita deve avere lo stesso valore per tutti – ha dichiarato il sindaco di Cicala -. È per questo che abbiamo sposato l’idea di far vivere in modo dignitoso, libero ed inclusivo le persone affette da demenze e ne siamo orgogliosi. Affinché la filosofia di questo progetto si diffonda sempre di più, chiediamo alla politica di attivarsi e canalizzare sempre maggiori risorse per aiutare veramente i malati di demenze, senza ghettizzarli, ma dando il giusto valore alla loro vita”.
All’interno del Centro Diurno “Antonio Doria”, così come nel Centro Diurno Ra.Gi. di Catanzaro, attivo dal 2008, si applica il metodo Teci (Terapia Espressiva Corporea Integrata), ideato da Elena Sodano, presidente della Ra.Gi. Un metodo unico in Italia, per la cura ed il contenimento naturale delle demenze, che “mira a ridare dignità a chi è affetto da queste patologie, puntando alla cura non alla guarigione. Quest’ultima è deputata alla ricerca, che per ora non riesce a dare risposte – spiega Elena Sodano -. Una realtà nata senza finanziamenti pubblici né privati, per dare risposte immediate ai malati di demenze a alle famiglie. I risultati raggiunti sono frutto di tanto lavoro, passione e ricerca sul campo. Così siamo riusciti a dare vita a due centri territoriali, luoghi in cui alle persone con demenza viene restituita una vita degna di essere vissuta, realtà che vogliono lavorare in modo complementare, non fare concorrenza alle altre strutture. Il progetto di Cicala mostra il nostro modo di fare politica, focalizzandosi su quelli che, a nostro avviso, sono i bisogni primari della Calabria, ovvero il lavoro e l’ambito sociale”.