I piccoli Comuni continuano a vivere una condizione difficile sotto diversi aspetti – spopolamento, carenza di servizi, disoccupazione, invecchiamento, degrado ambientale – nonostante la recente legge che li rende destinatari di interventi e d’investimenti da parte del governo centrale. Una questione particolarmente delicata per queste realtà territoriali riguarda le banche e le poste, le cui filiali spesso chiudono lasciando sguarniti i centri abitati. Ecco perché i Sindaci dei Comuni montani, ad esempio, preoccupati soprattutto per il dileguarsi degli sportelli postali, hanno scritto a Poste Italiane per chiedere nuovi servizi nelle aree interne e nelle terre alte. «Non basta, infatti, la promessa dell’azzeramento dei tagli e delle chiusure, che Poste ha annunciato nel piano Deliver 2022, presentato alcuni mesi fa: vogliamo più servizi là dove i tagli sono stati fatti negli ultimi dieci anni, con la conseguenza di ridurre gli orari di apertura degli uffici e di causare forti limitazioni nella consegna della corrispondenza». Nella lettera, condivisa tra gli amministratori e proposta da Uncem, i Sindaci chiedono, pertanto, a Poste di investire risorse, visti gli utili di centinaia di milioni di euro degli ultimi esercizi.
Per rappresentare le difficoltà che le comunità locali di piccole dimensioni devono fronteggiare vale la pena di citare la vicenda esemplare del Comune di Salassa, aderente alla Città metropolitana di Torino in Piemonte, che ha visto chiudere la propria filiale di Intesa Sanpaolo, rimanendo senza banca. Circostanza che il Sindaco Sergio Gelmini sta cercando di contrastare: “Ricevuta la disdetta ho chiesto immediatamente un incontro con la responsabile delle filiali per capire se ci sono degli spazi di trattativa –commenta Gelmini – Certo ricevere la comunicazione senza alcun preavviso e stato un fulmine a ciel sereno, poiché il paese rischia di perdere un servizio fondamentale. La filiale di Intesa Sanpaolo era un punto di riferimento per il territorio, dove pure il Comune ha attivato la propria tesoreria. Faremo tutto il possibile per attivare uno sportello bancario, contattando anche altri istituti di credito e invitandoli ad aprire qui – annuncia – e, se sarà necessario, faremo il porta a porta per convincere i residenti a spostare il conto. Speriamo che almeno ci lascino il servizio bancomat, ma ripeto per il Comune è un handicap non avere dei servizi, si corre il rischio che la gente scelga di abitare altrove, spopolando cosi i piccoli Comuni”.