Imminente un’iniezione di vitalità per il Welfare dell’Emilia Romagna. Oltre 40 milioni di euro, di cui 21 provenienti dalla Regione, saranno erogati ai Comuni e alle Unioni di Comuni per finanziare i servizi sociali e sociosanitari, a partire da quelli per l’infanzia e per le famiglie. Il Via libera è stato dato oggi in Commissione assembleare, alla proposta di ripartizione – presentata dalla Giunta – del Fondo regionale per le politiche sociali, che mette in campo per il 2018 un consistente pacchetto di risorse, per la metà di provenienza regionale e per la metà statali. Dei 40 milioni complessivi, 38 sono destinati a finanziare i servizi per le famiglie e i minori e a contrastare la povertà. Gli altri 2 milioni del Fondo sono in parte riservati ai soggetti pubblici coinvolti nel progetto regionale “Oltre la Strada“, da anni impegnato a realizzare interventi di assistenza e d’integrazione sociale delle vittime di tratta. In parte andranno ai Comuni sedi di carcere, per programmi volti al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e al miglioramento delle loro condizioni di vita. Infine, le risorse serviranno a sostenere la rete dei Centri regionali per le famiglie – strutture che offrono servizi informativi e di orientamento e interventi di supporto alla genitorialità – e le agevolazioni per il trasporto pubblico locale riservate a persone con difficoltà economiche o fragili e a famiglie numerose.
“Prosegue l’impegno di questa Giunta per rafforzare l’impianto complessivo delle politiche sociali- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini – Infanzia, adolescenza, sostegno alla genitorialità e alle famiglie sono al centro delle nostre politiche di welfare. Ambiti d’intervento ai quali si aggiungono la riduzione delle forme di disuguaglianza, il disagio abitativo e l’indigenza in tutti i suoi aspetti. Stiamo andando nella direzione giusta- aggiunge la vicepresidente- e in un momento politico in cui gli strumenti di contrasto alla povertà sono al centro del dibattito, in Emilia-Romagna siamo già partiti da tempo anticipando, assieme a tutta la maggioranza che governa la Regione, politiche e misure poi accolte a livello nazionale. Oggi – prosegue Gualmini – tutti i partiti politici, centro destra compreso, parlano di reddito di dignità, di reddito di inclusione e di reddito di cittadinanza. Noi ci siamo mossi presto, perché la marginalità sociale va gestita e non evitata. Gli strumenti di contrasto alla povertà – chiude la vicepresidente- sono fondamentali per ottenere una democrazia stabile, che non esclude, bensì previene le tensioni sociali, invece di alimentarle”.
A livello territoriale, i 38 milioni destinati alla gestione dei servizi sociali e sociosanitari saranno così suddivisi tra le province dell’Emilia-Romagna: Bologna 8,7 milioni di euro; Modena 6,1; Reggio Emilia 4,5; Parma 3,8; Forlì-Cesena 3,3; Ravenna 3,2; Ferrara 2,9; Rimini 2,8; Piacenza 2,4. Per l’assegnazione delle risorse dovrà essere completato l’iter, con un ulteriore passaggio del testo in Giunta, la prossima settimana.