Si sono appena conclusi i lavori della prima Conferenza nazionale delle operatrici e degli operatori dello Sprar, iniziata ieri a Roma presso l’Auditorium Parco della musica, Sala Sinopoli. Ai lavori di oggi, 20 febbraio, hanno partecipato Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, Gerarda Pantalone, capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale Sprar, e Annalisa Giovannini di Cittalia – Fondazione Anci ricerche. A moderare il dibattito è stato il Segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra. I lavori si sono chiusi con l’intervento di Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari.
La sala gremita di operatori Sprar e di rappresentanti delle amministrazioni locali, oltre 40 interventi, più di 50 interviste e centinaia di messaggi ricevuti al numero di telefono dedicato. Sono alcuni numeri che possono solo in parte restituire l’atmosfera vibrante e positiva che si è respirata in questi due giorni all’Auditorium Parco della Musica dove si è tenuta la Prima Conferenza Nazionale delle operatrici e degli operatori Sprar “L’accoglienza che verrà: i volti, le voci, le storie”.
Quattro temi sono stati al centro del dibattito e hanno interessato la figura dell’operatore dello Sprar nella sua evoluzione e nel futuro di una professione sempre più specializzata e che chiede di essere sistematizzata perché non può e non deve essere lasciata al mero volontariato.
“Sprar non può essere solo e sempre un atto di buona volontà”; “L’operatore Sprar è un ponte tra la comunità locale e il progetto di accoglienza” è “un costruttore di connessioni”; “I comuni devono metterci la faccia ed avere l’orgoglio di portare avanti un progetto di accoglienza”. Sono solo alcune delle suggestioni emerse dagli operatori che quotidianamente accolgono, collaborano e cercano di aiutare chi arriva nel nostro Paese per necessità e che merita un’opportunità.
Basta poco e quel poco è stato raccontato nella giornata conclusiva della Conferenza proprio dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro che ricordando la prima ondata migratoria del 1991 a Bari ha raccontato la reazione dei suoi concittadini. Più di 20mila albanesi attratti sulle nostre coste dalla speranza di un futuro migliore e dalla ricerca di una nuova dignità. “I baresi non hanno fatto barricate – ha detto – ma hanno aperto le porte del cuore e qualcuno anche quelle di casa e dopo ventisei anni quella cifra caratterizza ancora i miei concittadini e molti italiani”.
Fare rete, coinvolgendo la cittadinanza in un ottica di integrazione e di miglioramento reciproco e solidarietà verso i nuovi arrivati. Lo spirito dell’Anci, ha raccontato il segretario generale Veronica Nicotra, è stato rivolto in questi anni a rafforzare lo Sprar come sistema sostenibile, una possibilità diventata una realtà tangibile, un modello di eccellenza di integrazione e protezione dei richiedenti asilo che fuori dalle logiche della prima accoglienza lavora per l’aggregazione a beneficio della comunità e del territorio.
Questo impegno deve essere “collettivo”, ha detto Nicotra che ha stimolato la platea invitandola e invitando anche le Istituzioni a “migliorare la nostra capacità di raccontare il bello di ciò che facciamo, e la capacità di fare rete e lavorando per aiutare chi fugge e ha bisogno”.