Il Comune di Napoli è sempre più impegnato sul fronte immigrazione con iniziative tese a favorire i processi d’integrazione/inclusione degli stranieri. Particolarmente rilevanti le ultime due misure adottate: un consigliere comunale immigrato, senza diritto di voto, ma con un seggio nell’assemblea cittadina, e una consulta comunale degli immigrati. Proprio di di recente la commissione Welfare ha discusso la delibera sull’istituzione della Consulta Comunale degli immigrati: “E’ un’idea – spiega l’assessore al Welfare, Roberta Gaeta – che nasce due anni fa dagli incontri al tavolo degli immigrati con le comunità che vivono a Napoli. Non è un progetto legato alla questione recente dei flussi migratori, ma in generale alle comunità straniere che vivono nella città e vogliono incidere sulla vita della città. La consulta dovrebbe essere composta da rappresentanti delle diverse etnie che vivono a Napoli, pronte a sottoporre idee e proposte e non solo per mostrare criticità. I nodi su cui potranno dare un contributo sono molti. Dall’inserimento scolastico dei bambini – spiega Gaeta – alle difficoltà che hanno ad accedere ai servizi a causa della insufficiente informazione, fino al rinnovo dei permessi e a costruire dei servizi che facciano da filtro tra il Comune e i cittadini stranieri per facilitarli”. Gli immigrati chiedono anche “spazi per attuare iniziative interculturali, insieme alla comunità italiana, perché così si fa l’integrazione”.
L’organismo sarà oggetto di una delibera della giunta ma, spiega Gaeta “per renderlo utile, partecipato ed efficace l’ho portato in commissione, perché tutti i rappresentanti della città ne discutessero”. Nei giorni scorsi il Comune di Napoli aveva invece approvato una delibera sull’elezione di un consigliere extracomunitario, che diventerà consigliere comunale aggiunto e potrà partecipare alle sedute dell’assemblea municipale, senza, però, avere diritto di voto e di parola sugli argomenti iscritti all’ordine del giorno. “E’ particolarmente importante in questo momento storico dare voce anche alle aggregazioni extracomunitarie che risiedono a Napoli – ha detto l’assessore alla Trasparenza, Alessandra Sardu – il loro contributo può essere prezioso, soprattutto se dato nel luogo in cui trovano espressione tutte le forze politiche della città”.