Dal Governo maggiori risorse ai Comuni per la messa in sicurezza delle scuole, riqualificazione e nuova costruzione di edifici sostenibili. Quello dell’edilizia scolastica in Italia resta un nodo complesso soprattutto per alcuni territori, tuttavia è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera un emendamento al disegno di Legge di Stabilità per il 2016 che prevede un incremento delle risorse a disposizione dei Comuni per gli investimenti di riqualificazione, messa in sicurezza e nuova costruzione degli edifici scolastici. L’emendamento, infatti, esclude dal saldo di bilancio le spese per interventi di edilizia scolastica finanziate con avanzi di amministrazione o ricorso al debito. Per i suddetti interventi i Comuni avranno a disposizione 480 milioni di euro complessivi. Ma guardiamo da vicino la situazione italiana che vede la necessità ineludibile di manutenzione urgente per il 39% degli edifici. L’ultima istantanea è scattata da “Ecosistema scuola” il XVI Rapporto annuale di Legambiente, pubblicato il 17 dicembre. Gli edifici scolastici migliori sono a Trento, Reggio Emilia e Forlì. A seguire poi: Verbania, Piacenza, Biella, Bolzano, Pordenone, Brescia e Gorizia. Tra le città del sud troviamo invece Chieti al 15esimo posto, mentre Catania è la prima realtà urbana delle Isole.Tra le città metropolitane al primo posto c’è Firenze (14esima). Nella nostra Penisola su 6.310 edifici scolastici, circa il 65% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 39% di essi necessita di interventi di manutenzione urgente, il 29,3% si trova in aree a rischio sismico, il 10% in zone a rischio idrogeologico ed il 10,4% in quelle a pericolosità vulcanica. Secondo il Report dell’Associazione ambientalista, ancora poche in Italia le scuole costruite con criteri di bioedilizia (0,6%), mentre solo l’8,7% di esse sono realizzate con criteri antisismici. Gli edifici che rispondono a criteri sostenibili sono il 14,3% , mentre si riscontra un calo del servizio scuolabus e pedibus . Tra le strutture scolastiche che utilizzano energie rinnovabili la maggior parte essi presenta pannelli fotovoltaici (71,1%) e impianti solari termici (23,4%).
Le regioni che ricorrono maggiormente a fonti energetiche alternative sono Abruzzo e Puglia, rispettivamente con il 40% e con il 53,9% delle scuole. Resta indietro invece la Lombardia dove solo il 2,8% degli edifici scolastici utilizzano fonti rinnovabili. Nel 2015 i primi passi verso miglioramento e riqualificazione sono stati fatti con la pubblicazione dell’anagrafe scolastica, che coinvolge una scuola italiana su due, quattro milioni di studenti, complessivamente 20.845 interventi su edifici scolastici da nord a sud, con investimenti pari a 1.094.000.000.