“Come Ifel siamo intervenuti con due circolari che sono ancora in attesa di essere disciplinate ma possiamo dire che sono già 100 i Comuni che si orientano verso l’applicazione del baratto amministrativo, un istituto che autorizza i Comuni ad abbonare, in tutto o in parte, quote di tributi locali per quei soggetti, singoli o associati, che si rendono disponibili a svolgere lavori altrimenti di competenza comunale”.
Lo ha detto il sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale, Guido Castelli, a margine del convegno sul baratto amministrativo organizzato ieri a Roma dagli Avvocati di Roma presso l’auletta dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
“Il decreto legislativo 23 del 2011 prima e la legge di Stabilità 2015 adesso – ha aggiunto Castelli – chiedono espressamente ai Comuni di praticare queste misure, per esaltare la cittadinanza attiva e garantire una forma operosa di collaborazione tra comunità e Comuni. Si tratta di un’iniziativa importante su cui contiamo molto – ha concluso – che può contribuire ad alleviare le difficoltà di quei tanti cittadini vilipesi dalla crisi”.
I beneficiari del baratto amministrativo potranno essere individuati tra cittadini singoli o associati. L’intervento dei cittadini dovrà riguardare un territorio da qualificare ed essere alternativo e sostitutivo rispetto a quello del Comune. A fronte dell’intervento sussidiario dei cittadini, il Comune potrà disporre deliberazioni di riduzione o esenzione di tributi “inerenti il tipo di attività posta in essere”, laddove il concetto di “inerenza” del tributo per cui si prevede l’agevolazione all’attività svolta dai cittadini dovrà essere valutato attentamente in sede di predisposizione della delibera di agevolazione ed ispirato a criteri di ragionevolezza e corrispondenza tra beneficio reso ed agevolazione concessa.