Siglato il 7 novembre scorso a Roma il rinnovo del protocollo d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, il Ministero dell’Interno, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese, per la realizzazione del progetto “Apertura di corridoi umanitari”, che ha la finalità di favorire l’arrivo in Italia (in modo legale e in condizioni di sicurezza) di potenziali beneficiari di protezione internazionale, che abbiano manifestato una comprovata condizione di vulnerabilità determinata dalla situazione personale, dall’età e dalle condizioni di salute, nonchè il riconoscimento di rifugiati dall’Unhcr.
Il progetto, che verrà attuato in Libano e in Marocco e coinvolgerà 1.000 beneficiari, sarà in continuità con l’accordo già sottoscritto in data 15 dicembre 2015, che ha permesso nel biennio 2016 – 2017, l’arrivo dal Libano in Italia di 1.000 richiedenti asilo, prevalentemente di nazionalità siriana. Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che anche la Commissione europea, nella Comunicazione sull’attuazione dell’Agenda europea sulla migrazione del 27 settembre 2017, ha incoraggiato a implementare attraverso l’istituzione di meccanismi di promozione e sostegno privati che consentano alle organizzazioni della società civile di ampliare i canali legali di ingresso per le persone più vulnerabili, bisognose di protezione internazionale.
Con il rinnovo del Progetto dei Corridoi umanitari appena firmato, viene previsto per i profughi in condizioni di vulnerabilità, come donne sole con bambini, vittime potenziali della tratta di essere umani, anziani, persone affette da disabilità o serie patologie, un programma d’integrazione con percorsi di apprendimento della lingua italiana, l’avviamento al lavoro e l’iscrizione alla scuola per minori.