Mentre nel nostro Paese tutte le Province sono in sofferenza finanziaria più o meno grave, a causa della Legge Delrio ( bocciata dal referendum costituzionale) che voleva abolirle, adesso, direttamente da Strasburgo, arriva un provvedimento che potrebbe riportare gli orologi indietro di cinque anni. Proprio ieri, infatti, il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, all’interno del rapporto sul monitoraggio della situazione italiana, ha votato una raccomandazione per “rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle Province, ristabilendone le competenze e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità”. Ma, come era solito dire il compianto Corrado Mantoni, “non finisce qui”, perché il Consiglio d’Europa ha chiesto anche di “ristabilire l’elezione diretta per gli organi di governo delle province e delle città metropolitane”, stabilendo per gli amministratori forme di retribuzione ragionevoli.
“I tagli operati dal governo italiano, per ridurre il deficit, hanno avuto un effetto sproporzionato sugli enti locali”. E’ quanto evidenzia il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa nel rapporto di monitoraggio sulla situazione di comuni, provincie, città metropolitane e regioni in Italia. Il Congresso afferma che le risorse finanziarie di cui dispongono gli enti locali sono “inadeguate ai compiti che devono eseguire a causa della forte riduzione delle loro entrate e dei trasferimenti statali, come pure dei tagli di bilancio”.
Inoltre l’organo del Consiglio d’Europa evidenzia che i tagli operati hanno anche “ridotto la capacità degli enti locali di poter avere personale adeguatamente qualificato”. Il Congresso raccomanda quindi al governo di “riesaminare, tramite consultazioni, i criteri e i metodi applicati per il calcolo dei tagli al bilancio” e di “revocare le restrizioni finanziarie imposte agli enti locali”. Gli chiede inoltre di “vigilare affinché gli enti locali siano realmente consultati, di diritto e di fatto, tramite rappresentanti delle associazioni nazionali, sulle questioni finanziarie che li riguardano direttamente”. Infine domanda alle autorità nazionali di “rafforzare il processo iniziato lo scorso giugno sulle assunzioni negli enti locali, affinché questi possano avere personale qualificato essenziale per adempiere le loro responsabilità”.
Il rapporto è il frutto delle visite del Congresso condotte in Italia, l’ultima lo scorso marzo. Per quanto riguarda invece le Regioni, si raccomanda all’Italia di “rivedere le norme e i principi finanziari di quelle a statuto ordinario, per rafforzare la loro autonomia di bilancio e aumentare l’aliquota delle loro entrate proprie”. E si domanda anche di riformare il sistema perequativo per compensare i divari tra le risorse finanziarie a disposizione delle Regioni, ritenuto ora “inefficace”.