La nuova valutazione sul comportamento comprenderà gli aspetti della vita sociale, il rispetto delle regole, dei compagni, le competenze sociali e di cittadinanza. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato una Circolare con indicazioni per le scuole sui contenuti del decreto attuativo della legge 107 del 2015 (Buona Scuola) sulla valutazione. Il documento descrive in modo più dettagliato rispetto alle precedenti informazioni, senza tuttavia apportare nessuna modifica, quanto previsto dai testi di legge approvati definitivamente ad aprile dal Consiglio dei ministri, dopo la consultazione parlamentare. Ma cosa cambia nella scuola secondaria di primo grado nella valutazione del comportamento con le norme introdotte ad aprile? Non ci sarà più il voto in decimi, con un obiettivo preciso, ovvero quello di dare un quadro più chiaro e completo sulla relazione che ciascun ragazzo o ragazza ha con gli altri e con l’ambiente scolastico. Il comportamento, infatti, anche a causa della votazione numerica è stato spesso confuso e semplificato con la cosiddetta condotta, ma in realtà racchiude in sé altri elementi che riguardano gli aspetti della vita sociale, il rispetto delle regole, dei compagni, degli adulti, degli ambienti e più in generale le competenze sociali e di cittadinanza.
La valutazione espressa con un giudizio sintetico consentirà dunque di disporre al meglio, sia da parte delle scuole che delle famiglie, le forme di accompagnamento necessarie per migliorare la vita scolastica e il processo di apprendimento dei ragazzi. Il Miur sottolinea che le nuove norme non indeboliscono certo la lotta al bullismo e al cyberbullismo, poichè resta in vigore la possibilità di non ammettere alla classe successiva o all’esame finale coloro ai quali sono state ascritte sanzioni disciplinari (articolo 2, comma 5, decreto legislativo 62/2017, che richiama quanto previsto dallo Statuto degli studenti e delle studentesse).
In questo quadro d’insieme cambia tuttavia la logica per il modello di prevenzione e il contrasto al bullismo, che non viene legato solo all’assegnazione del voto o della valutazione finale, ma ad una progettazione più ampia prevista anche dall’attuazione della legge sulla prevenzione e il contrasto del cyberbullismo approvata a maggio di quest’anno dal Parlamento italiano, che tra l’altro istituisce per la prima volta la figura del referente di istituto, impegna gli uffici scolastici territoriali e le scuole stesse a promuove progetti e attività su questi temi di grande attualità.