“Comunicare la salute: il caso vaccini”. È questo il titolo della tavola rotonda che ha aperto l’ultima giornata della Summer School, organizzata da Motore Sanità, ad Asiago-Gallio. Tra i temi centrali: il decreto sull’obbligo introdotto dal governo, la risposta delle Regioni e il timore di alcune fasce della popolazione.
“Un argomento centrale e importante in cui conta tantissimo la comunicazione anche per chi deve mettere in campo i provvedimenti – ha detto Davide Faraone, Sottosegretario di Stato ministero della Salute – il decreto è nato perché c’erano dei numeri preoccupanti nelle vaccinazioni e non per obbligare le regioni, che avevano già preso delle iniziative a riguardo. Abbiamo sempre ricercato il dialogo e non va dimenticato però che nelle regioni ci sono delle performance disomogenee”. Il Sottosegretario ha puntato, poi, “sulla necessità di operare una forte sensibilizzazione della popolazione”.
Il Veneto già in passato ha lavorato molto sulla normativa dei vaccini. Francesca Russo, dell’Area Sanità e Sociale regionale, ha spiegato che: “come regione si è attuato una serie di protocolli di monitoraggio e un sistema di banca dati, che stiamo rendendo disponibile ad altre regioni, che verifica ogni 6 mesi l’andamento delle coperture vaccinali”. Russo ha poi affrontato il tema della comunicazione: “abbiamo inoltre implementato un piano di informatizzazione che rileva le coperture e i percorsi di comunicazione attuati e possiamo dire che, nell’ultimo periodo, si è verificata un’inversione del trend in calo”.