Il nostro paese continua a collezionare record negativi. L’Italia detiene il non invidiabile primato di maglia nera per gli investimenti nell’istruzione. La spesa in Italia è infatti pari al 7,1% della spesa pubblica, il dato più basso tra i paesi Ocse, in calo del 9% rispetto al 2010. E’ il dato, riferito al 2014, diffuso dal Rapporto Education at a Galance 2017 presentato ieri in contemporanea in 40 Paesi nel mondo. Come se non bastasse, siamo ancora decisamente indietro per quanto riguarda il numero di laureati e, per di più, tra coloro che completano gli studi universitari sono troppi quelli che hanno scelto discipline umanistiche.
Il report appena pubblicato conferma che il nostro Paese è tuttora lontano dalla media dei paesi Ocse per quanto riguarda la percentuale di laureati rispetto al totale della popolazione. Da noi sono il 18 per cento, a fronte del 37 per cento che rappresenta la media. Un dato che ci pone in penultima posizione, davanti soltanto al Messico, e lontani anni luce dal 46 per cento raggiunto da USA e Regno Unito.
“Il modo più corretto di vedere l’investimento pubblico nella formazione del nostro Paese – spiega alla Dire Francesco Avvisati dell’Ocse – è rapportarlo al numero degli studenti delle varie fasce di istruzione; quando facciamo questo confronto vediamo che per l’istruzione primaria la spesa per studente è vicina alla media Ocse, nell’istruzione secondaria è leggermente al di sotto e qui – precisa – stiamo parlando di dati del 2014 che quindi precedono le ultime misure legate alla buona scuola e al fondo per l’edilizia scolastica del governo Renzi”.
La vera differenza rispetto agli altri Paesi “riguarda l’istruzione terziaria – evidenzia Avvisati – siamo oltre il 30% sotto la media Ocse. Ci sono non solo meno studenti ma molte meno risorse investite, il che si può vedere anche dal rapporto tra numero di studenti per insegnante che è molto al di sopra della media Ocse”.
Se infatti per la scuola primaria l’investimento pubblico nel 2014 è stato pari a 8.442 dollari americani – quasi come la media Ocse pari a 8.7333 dollari – e nella scuola secondaria 8.927 dollari contro i 10.106 di media Ocse, la spesa per la formazione universitaria e terziaria nel suo complesso è pari a 11.510 dollari contro i 16.143 della media Ocse.
Il rapporto Education At Galance 2017 dell’Ocse, presentato ieri a Roma nella sala delle colonne alla Luiss, esamina 40 Paesi e per questo “è uno dei lavori più utili – sottolinea Attilio Oliva del’Associazione Treellle – perché senza questi dati nessuno sa dove è situato il proprio Paese rispetto agli altri. Dal confronto su molti indicatori previsti – tra cui quelli di spesa, di partecipazione, di risultati – la classe politica e le agenzie governative possono trarre indicazioni importanti sulla direzione in cui muoversi”.