Parecchi Comuni della Basilicata sono in seria difficoltà. L’allarme lo ha lanciato l’Anci regionale che fornisce dati inquietanti: 80 enti sarebbero già al default o nell’imminenza di esso, molti dei quali al di sotto dei 3000 abitanti. A Potenza il fallimento è già certificato, a Lagonegro è prossimo. Quali le cause di questo dissesto generalizzato? In primo luogo le minori entrate determinate dal taglio dei fondi statali e regionali – risponde l’Anci – poi senz’altro la lunga recessione vissuta dal Paese in questi anni. Non a caso, la stessa Associazione ha chiesto alla Ragione Basilicata di alimentare il fondo di coesione, istituito molti anni fa, a favore di 70 Comuni sotto i 2.500 abitanti, con l’intenzione però di inglobare in questo aiuto anche i municipi fino a 3mila abitanti.
Un altro fattore critico da non sottovalutare è stato il Patto di stabilità che ha legato le mani agli amministratori, aggravando lo stato d’insolvenza. Ora, suggerisce l’Anci, una via da percorrere per la salvezza e il rilancio del sistema delle autonomie locali lucane potrebbe essere l’istituzione delle Unioni di Comuni, allo scopo di realizzare la gestione associata di funzioni e servizi, risparmiando risorse e, al contempo, migliorando la qualità delle prestazioni rese ai cittadini.