E’ un testo profondamente modificato rispetto all’originale, presentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, quello sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola che esce dal Senato, dopo il voto in Aula, e che adesso passa al vaglio della Camera per il definitivo via libera. I vaccini obbligatori diventano 10 e non più i 12 inizialmente richiesti: contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Altre quattro vaccinanzioni (anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus) vengono attivamente consigliate dalle Asl. Previsto un periodo di tre anni per l’obbligatorietà, al termine dei quali, in base alla situazione sanitaria nazionale, le cose potranno essere riviste. Ridotte le sanzioni ai genitori che non vaccinano, che passano da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro (contro i previsti 7.500 euro), a seconda della gravità dell’inadempimento.
Via anche tutti i riferimenti alla perdita della patria potestà. Viene inoltre istituita una commissione tecnico-scientifica con il compito di monitorare il sistema di farmacovigilanza e gli eventi avversi per i quali è stata confermata un’associazione con la vaccinazione. Le vaccinazioni saranno richieste anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici. Per un periodo sperimentale, inoltre, sarà possibile prenotare i vaccini in farmacia. Infine, un emendamento prevede la somministrazione e quindi la produzione di vaccini monovalenti da somministrare a chi è già stato immunizzato da malattia naturale per evitare di ripetere l’inoculazione del vaccino relativo. Con la clausola, però, “nei limiti delle disponibilità del Servizio sanitario nazionale”.