Codacons stima che l’impatto sul portafoglio domestico dell’aumento dei prezzi registrato dall’Istat, che vede l’inflazione all’1,4%, si tradurrà in una maggiore spesa su base annua pari a +420 euro per la famiglia ‘tipo’ e a +535 euro per un nucleo composto da genitori e due figli.
Nessuna buona notizia per i consumatori, dunque, come spiega il presidente Carlo Rienzi: “L’inflazione cresce solo per effetto dei forti rialzi dei beni energetici e dei trasporti, che a maggio salgono rispettivamente del +6,8% e del +3,2%. Un aumento dei listini al dettaglio che in nessun caso risponde ad un incremento dei consumi da parte degli italiani, che continuano a rimanere al palo; una inflazione, quindi, che non può definirsi positiva perché non è frutto di un miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie né di una ripresa della spesa”.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona salgono dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua, era +1,8% ad aprile, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e dell’1,8% su base annua, in attenuazione da +2,2% del mese precedente. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dell’1,4% nei confronti di maggio 2016. L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.