In vista dell’incontro in programma giovedì 1 giugno p.v. presso la sede Anci in via dei Prefetti, i sindacati FIM, FIOM e UILM, considerato che l’ipotesi di collegare la “salvezza” di Ancitel a una non meglio definita collaborazione con una “articolazione dello Stato” appare sempre più improbabile e a tutt’oggi priva di concreti risultati, benché alla stessa si lavori dal gennaio 2016, appreso che nei giorni scorsi Federsanità (federazione ex art. 42 dello Statuto Anci), ha inteso rispondere agli obblighi derivanti dalla Legge Madia dichiarando “Federsanità Servizi” società in house, valutato il concreto pericolo che una inconcludente trattativa possa condurre a inopinate procedure di liquidazione della società Ancitel, chiedono ai vertici Anci di dare segnali concreti di assunzione di responsabilità verso i lavoratori e, a tal fine, sollecitano:
– l’adozione immediata degli atti necessari ai sensi delle vigenti norme per la trasformazione di Ancitel in società in house di Anci, peraltro più volte suggerita e mai presa in considerazione, quale unica soluzione ragionevole per la tutela e il rilancio della società, senza peraltro compromettere altre iniziative in
corso;
– il rinnovo integrale del contratto integrativo aziendale vigente al 2016, anche in ragione del contenzioso legale che ne deriverebbe con i lavoratori cui non può in ogni caso essere tagliato il salario;
– la stipula di un protocollo tra Anci e OO.SS. contenente solide garanzie a tutela dei lavoratori, che impegni l’Associazione all’elaborazione di un programma scritto e concretamente attuabile entro scadenze vincolanti, in vista di una eventuale cessione a soggetti terzi di uno o più rami d’Azienda.
FIM, FIOM e UILM chiamano alla mobilitazione permanente tutti i lavoratori di Ancitel nel caso l’incontro con i vertici Anci non fornisse soluzioni rapide e adeguate alle istanze presentate.