Si auspicava l’eccezionalità delle tappe dolomitiche, e così è stato. La tappa di ieri ha regalato emozioni su emozioni. Una giornata caratterizzata da tre montagne da scalare dalla difficoltà estrema e dove i ciclisti hanno dato vita ad uno spettacolo sportivo quasi eroico. I nostalgici direbbero una tappa “d’altri tempi”, o come ai tempi di Bartali e Coppi , o di Moser e Saronni. Tutto opinabile, fatto sta che ieri si è consumata una giornata sportiva degna del miglior ciclismo, quello senza doping, da raccontare ai nipoti. Con la tappa di ieri ha vinto lo sport puro. Ha vinto anche il territorio italiano, ovviamente. Le vette dolomitiche dello Stelvio e del Mortirolo con la loro bellezza senza eguali hanno partecipato come attori protagonisti e non marginali di questo spettacolo. Per ultimi, ma non per ultimi, i corridori. Con la loro azione fisica hanno regalato tanto entusiasmo e commozione tra tutti gli appassionati; fra coloro incollati alla televisione e tra coloro che hanno accompagnato sul posto le gesta atletiche di questi eroi senza tempo. E come nelle migliori favole, la tappa di ieri ha rotto l’incantesimo che non aveva permesso, fino ad ora, la vittoria di un atleta italiano.
Sedici tappe senza vincere, un record mai accaduto prima al Giro. A romperlo il grande Vincenzo Nibali che ha dato vita, assieme a Quintana, ad una fuga incredibile, andando a riprendere il fuggitivo Landa e a superarlo sul traguardo. Una vittoria bellissima che riapre i giochi della maglia rosa. L’olandese Dumoulin ha ceduto diversi minuti a Nibali e Quintana, ma ha mantenuto la maglia rosa. Il tutto nonostante durante la discesa dello Stelvio sia incappato in dolori di stomaco che ne hanno condizionandone il rendimento. Stoicamente ha resistito, come solo i campioni sanno fare. Ora ci si aspetta altro spettacolo fino a domenica. Già da oggi, con la diciassettesima tappa che da Aprica porta a Canazei per altri 219 km di montagna. E’ sicuramente una tappa importante, anche se non è come quella di ieri. Si parte da Aprica, sulle Alpi Orobiche, che unisce, da secoli, un’importante snodo tra la Valcamonica e la Valtellina.
Nel secolo scorso ad Aprica si sviluppa l’attività turistica, divenendo negli anni a seguire un centro importante per gli sport invernali. Da Aprica, dopo 60 km, si arriva al Passo del Tonale per poi scendere in vallata verso San Michele all’Adige; da qui si sale poi per la Val di Fiemme e poi la Val Badia dove in quel di Canazei vi è il traguardo finale.
I corridori stamani passeranno luoghi di sconfinata bellezza, luoghi che sono cartoline a cielo aperto.
Vediamo se il trio di testa saprà attaccare anche oggi, o se, invece, si riposeranno per la tappa di domani che prevede cinque gran premi della montagna. Non resta che vedere ed emozionarci con il #Giro100.