Il sistema dei ticket sanitari potrebbe essere presto rivoluzionato. L’obiettivo è quello di abolirlo e trovare delle forme compensative adeguate per non creare un buco nei conti delle Regioni. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha convocato per domani pomeriggio, alle 15.30, la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni (presieduta dal piemontese Antonio Saitta) per avviare un confronto sui criteri di revisione della compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Si tratta di un gettito annuale di circa 3 miliardi di euro sugli oltre 113 miliardi del fondo sanitario nazionale, ed è una tassa gestita in autonomia dalle Regioni.
Lorenzin ha convocato negli uffici del ministero la riunione con la commissione Salute (composta in gran parte dagli assessori al ramo) ma non è escluso che a questo primo incontro possa partecipare anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Se sulla volontà di eliminare il ticket non ci sono divergenze, sono invece diverse – stando a quanto riporta il Corriere della Sera – le ipotesi per coprire la misura. Si va da una revisione delle detrazioni alla riqualificazione della spesa.
Era stata proprio la ministra nelle scorse settimane ad annunciare l’intenzione di avviare un confronto con le Regioni sul tema. “Abbiamo una disparità dei ticket tra Nord e Sud spaventosa”, aveva spiegato Lorenzin, “a cui poi si aggiungono fenomeni come quelli delle liste di attesa e della fuoriuscita dal servizio pubblico”. Nell’ambito di una “sana e intelligente spending review sulla sanità” è quindi possibile che i ticket, che attualmente “valgono 3 miliardi circa su 113 miliardi che è il Fondo complessivo sanitario”, vengano aboliti.
Ma cos’è e come funziona il ticket sanitario? Il ticket sanitario, introdotto nel 1982, è una tassa che il cittadino paga in cambio di determinate prestazioni sanitarie fornite dallo Stato. Attualmente i ticket riguardano le prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e analisi di laboratorio), le prestazioni di pronto soccorso, le cure termali e le prestazioni farmaceutiche, solo nelle Regioni che hanno autonomamente deciso di introdurli.
Tuttavia, diverse categorie di pazienti, affetti da particolari tipologie di malattie indicate sul sito del Ministero della Salute insieme alle modalità per richiedere l’esenzione dal ticket, sono sollevate dal versamento di questa quota. Al cittadino può essere riconosciuto il diritto all’esenzione dal ticket anche sulla base di particolari situazioni di reddito associate all’età o alla condizione sociale, o del riconoscimento dello stato di invalidità e in altri casi particolari (gravidanza, diagnosi precoce di alcuni tumori, accertamento dell’HIV).