Parte la Brexit. La premier britannica, Theresa May, ha firmato la lettera che aprirà formalmente l’iter per il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea. La notifica formale dell’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona verrà consegnata al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, alle 13.30 (le 12.30 a Londra) dall’ambasciatore britannico presso l’Ue, Sir Tim Barrow. Poi, la May presiederà una riunione di gabinetto, quindi rilascerà una dichiarazione alla Camera dei Comuni per confermare l’avvio del processo di uscita dall’Ue. In quella sede, s’impegnerà a “rappresentare ogni persona in tutto il Regno Unito”. “E’ mia ferma intenzione ottenere il giusto accordo per ciascuna persona in questo paese. Perché, guardando alle opportunità che ci si presentano in questo viaggio così importante, i nostri valori condivisi, interessi e ambizioni possono, e devono, unirci. Siamo una grande unione di popoli e nazioni con una storia di cui dobbiamo essere orgogliosi e un luminoso futuro – dirà ancora la premier sottolineando la necessità di chiudere con il periodo delle divisioni create dal referendum di giugno – E ora che la decisione di lasciare l’Unione Europea è stata presa, è arrivato il momento di unirci”. Comincia così, oggi, un negoziato che durerà due anni. Di seguito le principali tappe:
29 APRILE: summit a Bruxelles fra i 27 leader dei paesi che rimangono nella Ue. L’obiettivo è di concordare le linee guida e il mandato di Michel Barnier, capo negoziatore dell’Ue per la Brexit. Il vertice arriverà dopo un intenso lavoro preparatorio. Tusk dovrà mandare ai 27 una bozza di linee guida entro 48 ore dalla notifica dell’articolo 50, sulla quale lavoreranno i rappresentanti dei vari stati con due riunioni in aprile a Bruxelles. Prima del summit ci sarà il 27 aprile il consiglio dei ministri degli Esteri a Lussemburgo.
MAGGIO: Barnier presenterà al più presto, forse già il 2 maggio, le sue proposte su come strutturare il negoziato. E’ anche previsto un consiglio dei ministri degli Esteri per definire le direttive per Barnier, che dovranno essere firmate da tutti i 27 paesi. Solo dopo le firme potranno iniziare i negoziati veri e propri.
OTTOBRE 2018: Barnier vorrebbe finalizzare il trattato del ritiro entro questo mese, perchè ci sia il tempo necessario per la ratifica del Parlamento Europeo e la ratifica del Consiglio Europeo. E’ possibile che ci sia anche un voto del parlamento britannico. E la Scozia vorrebbe poter decidere in un referendum se restare nel Regno Unito.
29 MARZO 2019: scaduti i due anni dall’attivazione dell’articolo 50, la Gran Bretagna lascerà l’Unione Europea. L’eventuale estensione dei tempi del negoziato sarà possibile solo con l’accordo di tutti i 28 paesi coinvolti. L’accordo finale potrebbe prevedere un periodo di transizione, che potrebbe oscillare fra due e cinque anni, durante il quale potrebbe essere definito un accordo commerciale fra le parti.