Domani, mercoledì 15 febbraio 2017, vi sarà la giornata mondiale sul cancro infantile e in questa occasione così importante la Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica, la Fiagop, lancerà 12500 palloncini nelle piazze delle principali città per generare una maggiore sensibilizzazione al cospetto di una malattia così “infame” che colpisce i più piccoli. I numeri, inesorabili, solo lì a dimostrarcelo. Ogni anno, infatti, nel belpaese circa 1.380 bambini e 780 adolescenti si ammalano di tumore. Con un trend di crescita del 2% per gli adolescenti e un meno 1 per i bambini.
Ecco perché, mercoledì prossimo alle ore 11, nelle piazze, negli ospedali e nelle scuole di Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Modena, Monza, Napoli, Palermo, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Rimini, Udine e Varese vi saranno i palloncini lanciati in aria.
Una sensibilizzazione volta ad evidenziare la sofferenza e la lotta che le tante famiglie coinvolte si trovano ad affrontare giornalmente.
Per il Presidente della Fiagop, Angelo Ricci, “la Giornata mondiale contro il cancro infantile è un’importante occasione per riaffermare l”impegno dei genitori italiani nella lotta contro i tumori di bambini e adolescenti, nello sviluppo della cultura della prevenzione e della tutela dei diritti di ragazzi colpiti da questa malattia. Le statistiche mostrano costanti progressi nelle percentuali di guarigione: curare ogni bambino con cancro o leucemia, e farlo bene, è un gesto intelligente e doveroso per questo ci battiamo da anni a livello europeo per far sì che siano sempre in aumento i farmaci pediatrici disponibili e la ricerca faccia passi in avanti.”
Infine, il Presidente Fiagop ha richiamato ad un maggiore sforzo nel garantire anche ai più giovani l’accesso a cure mediche ad hoc. Troppo spesso per gli adolescenti colpiti da tali malattie si utilizzano farmaci degli adulti e adattati per i piccini. Una cosa atroce che sembrerebbe figlia di un numero di malati, fortunatamente, troppo bassa e che quindi non spinge le case farmaceutiche allo sviluppo di farmaci ad hoc per i bambini. Questa giornata deve essere un momento di riflessione e di aiuto affinché cambino queste politiche. Soprattutto se si pensa che, rispetto agli anni 70’, le possibilità di guarigione sono aumentate fino all’80%. Ne hanno bisogno i nostri giovani, gli adulti di domani.