Dracula alla pompa di benzina. Questa l’immagine metaforica che rappresenta meglio il comportamento del fisco italiano, che continua a gravare pesantemente sul prezzo dei carburanti anche a inizio febbraio, determinando i rialzi più alti d’Europa. Secondo le ultime statistiche diffuse dall’Unione petrolifera, in Italia il fisco pesa sul prezzo del gasolio per il 62% (record europeo) e per il 65% su quello della benzina (in questo siamo secondi solo all’Olanda). A gennaio 2017, in media, il prezzo della benzina è aumentato di circa 12 centesimi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; quello del gasolio auto ha registrato un incremento di circa 16 centesimi (+18 centesimi per riscaldamento); il prezzo del gpl auto, invece, è salito di un solo centesimo. Nelle ultime 24 ore, per il secondo giorno consecutivo, i prezzi dei carburanti hanno mostrato una sostanziale stasi, rispecchiando l’andamento dei mercati internazionali, come si evince dalle medie dei prezzi dell’Osservatorio prezzi del Mise elaborati dalla Staffetta Quotidiana. I dati mostrano la benzina self service a 1,551 euro/litro (+0,1 cent, pompe bianche 1,524), diesel a 1,397 euro/litro (+0,1 cent, pompe bianche 1,373). Gpl a 0,614 euro/litro (+0,2 cent, pompe bianche 0,601), metano a 0,973 euro/kg (invariato, pompe bianche 0,962).