«Se qualcuno pensa che la reazioni della Russia saranno limitate alle sanzioni commerciali, si sbaglia di grosso»: lo ha detto Putin nel suo discorso alla nazione rilanciando le sue accuse alla Turchia di complicità con l’Isis. «Non dimenticheremo l’abbattimento del jet russo», ha aggiunto. Il presidente russo Vladimir Putin ha iniziato il suo discorso alla nazione ringraziando i militari russi che combattono in Siria contro l’Isis e i parenti dei due soldati morti, presenti oggi al Cremlino, e chiedendo un minuto di silenzio per le due vittime. Ha sottolineato, inoltre, che gli sforzi di una nazione non sono sufficienti per sconfiggere il terrorismo internazionale. La leadership turca è responsabile per la morte dei militari russi in Siria ha ribadito il presidente Vladimir Putin durante il discorso alla nazione, riferendosi all’abbattimento del jet da parte dell’aviazione turco ai confini con la Siria, che ha provocato la morte di due soldati. «La Turchia si pentirà più di una volta di quello che ha fatto», ha proseguito, aggiungendo che Mosca non ignorerà che Ankara «sta aiutando i terroristi». «Qualsiasi business criminale sanguinario, è inammissibile», ha ammonito, precisando però di considerare amichevolmente il popolo turco. La situazione economica in Russia è molto impegnativa, ma non critica, le tendenze positive sono chiare. «La produzione industriale e il tasso di cambio della moneta nazionale – ha aggiunto – si sono stabilizzati in generale. C’è un visibile rallentamento dell’inflazione». C’è necessità urgente di creare un fronte internazionale comune per la lotta al terrorismo: «Tutte le dispute e i disaccordi ? devono essere messi da parte e deve essere creato un fronte antiterrorismo potente e unito, basato sul diritto internazionale e sotto l’egida dell’Onu». La destabilizzazione della situazione nei Paesi del Medio Oriente ha aperto la strada ai terroristi, riferendosi in modo indiretto agli Stati Uniti. Secondo Putin è ben noto «chi voleva cacciare i regimi sfavorevoli imponendo rozzamente le proprie regole», e questo ha portato a «agitazioni, alla distruzione di Stati – ha detto – popoli contro altri popoli, e poi loro se ne sono lavati le mani aprendo la strada ai radicali, agli estremisti e ai terroristi».