Un’economia che cresce esiste ed è quella della sharing economy. I sistemi economici di condivisione come BlaBlaCar, Airbnb o Uber crescono ogni anno del 25% con ricavi per oltre 3,6 miliardi solo nel 2015.
Un ritmo di crescita del 25% l’anno, dunque, e ricavi per oltre 3,6 miliardi nel 2015 che potrebbero arrivare, nella sola Europa, a quota 83 miliardi già nel 2025 su un giro d’affari di 570 miliardi: sono questi i numeri che fanno della sharing economy – Airbnb, Uber, BlaBlaCar ma anche tanti servizi sociali – uno dei fenomeni più importanti di questi anni.
La velocità con cui questi nuovi sistemi prendono piede non è, tuttavia, la stessa che dovrebbe avere un’azione politica e strategica comune a livello europeo. E’ la tesi sostenuta dall’europarlamentare Nicola Danti del Pd, presentando alla commissione Mercato interno del Parlamento europeo il suo progetto di relazione sull’ economia collaborativa.
Ed è partendo da queste premesse che l’europarlamentare Nicola Danti (Pd) ha presentato alla commissione mercato interno del Parlamento europeo la sua relazione sul tema con cui chiede all’Europa di dotarsi “di una strategia politica e di regole comuni a livello comunitario per guidare in modo lungimirante questa ‘rivoluzione'”.
Per Danti, occorre essere “ambiziosi” e “andare oltre” gli obiettivi indicati nella comunicazione presentata dalla Commissione europea. Per governare il fenomeno, l’Ue dovrebbe procedere ad aggiornare il quadro legislativo vigente su e-commerce, concorrenza e tutela dei lavoratori e definire la distinzione tra prestatore di servizi professionali e non. Ma anche assicurare un elevato livello di protezione consumatori, chiarire gli obblighi fiscali delle piattaforme digitali e ridurre il rischio di concorrenza sleale nei confronti dell’economia tradizionale, specie nei settori della ricettività e della mobilità.
“L’economia collaborativa si sta evolvendo con grande creatività, tuttavia in Europa notiamo – osserva Danti nella sua relazione – la peculiarità di piattaforme strettamente legate col territorio e ad alta valenza sociale. Dobbiamo farle crescere, creando un quadro normativo europeo che faciliti lo sviluppo della sharing economy”.