Il debito pubblico sale nonostante siano in crescita le entrate tributarie.
E’ questo il quadro che emerge dai dati della Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino Statistico ‘Finanza pubblica, fabbisogno e debito’.
Nel dettaglio, a novembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 33,8 miliardi e nei primi undici mesi del 2016 sono state pari a 368,4 miliardi, in crescita del 4,3% rispetto al corrispondente periodo del 2015.
Per quanto riguarda il debito delle Amministrazioni pubbliche, a novembre è stato pari a 2.229,4 miliardi, in aumento di 5,6 miliardi rispetto al mese precedente. L’incremento è dovuto al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche (7,1 miliardi), parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (per 1,6 miliardi, a 46,1; erano pari a 74,4 miliardi alla fine di novembre del 2015); l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro ha marginalmente aumentato il debito (0,1 miliardi).