In Italia sono quasi 3.300 ogni giorno i treni del servizio regionale, il 69% dei treni in circolazione supera i 15 anni di età, con differenze significative tra le regioni del Centro-nord e quelle del Sud. Legambiente lancia la campagna Pendolaria 2016 dopo aver analizzato la situazione italiana dove i guasti tecnici e i ritardi che mettono alla prova ogni giorno milioni di cittadini che utilizzano il treno per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, la fanno da padroni. E mentre cresce l’offerta del servizio ad alta velocità (+276% dal 2007 sulla tratta ferroviaria Roma-Milano ad esempio) in molti casi, le condizioni continuano a peggiorare per chi si muove sulla rete secondaria: Intercity e sui treni regionali. Legambiente presenta così una prima analisi del trasporto ferroviario pendolare italiano. Complessivamente, dal 2010 ad oggi, a seguito della riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, si possono sommare tagli nel servizio ferroviario nazionale pari al 6,5% e negli intercity del 19,7%. Solo in pochissime regioni è aumentato il servizio riservato ai pendolari (il caso migliore è quello della Provincia Autonoma di Bolzano), ma in tutte le altre realtà è stato ridotto o è numericamente rimasto uguale, sebbene con tagli su alcune linee e, al tempo stesso, sono cresciute le tariffe. “Il trasporto ferroviario pendolare deve diventare una priorità nazionale – ha detto il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – negli investimenti e nelle attenzioni. Oggi non è così e su troppe linee la situazione in questi anni è addirittura peggiorata, con meno treni, convogli vetusti, ulteriori tagli ad interi collegamenti. Emblematica è la situazione della Roma – Ostia Lido e della Circumvesuviana, dove ogni giorno oltre 300.000 persone subiscono le conseguenze di una gestione indegna per un Paese civile. Ma questo non è più accettabile. Il nuovo governo deve individuare le risorse per il rilancio del trasporto pendolare e procedere al commissariamento dove le Regioni non sono in grado di garantire il servizio”.
In Italia sono quasi 3.300 ogni giorno i treni del servizio regionale, il 69% dei treni in circolazione supera i 15 anni di età, con differenze significative tra le regioni del Centro-nord e quelle del Sud. La regione con la più alta età media dei treni è l’Abruzzo (24,1 anni di età), seguita dalla Basilicata, con un’età media dei treni pari a 23,3 anni e dalla Sicilia (23,2 anni). L’età media nazionale è pari a 17,2 anni, migliorata rispetto al 2015 (era 18,6 anni) a seguito degli investimenti di alcune Regioni, per i nuovi contratti di servizio con Trenitalia che prevedono la sostituzione di 450 treni e, in alcuni casi, per la dismissione di quelli più vecchi (Puglia e Lombardia).