L’avvento dell’industria 4.0, termine che sarà presto sostituito dall’acronimo Ocse Npr, (New Production Revolution) cha già iniziato a cambiare alla radice il modo di produrre e di pensare. Si preannunciano scenari in evoluzione costante e rapidissima che richiedono un salto di qualità a trecentosessanta gradi per rimanere al passo con i tempi: un’esigenza su cui devono convergere privato e pubblico. Questi i temi cruciali discussi a Roma nel corso del seminario organizzato da Formiche dal titolo “Infrastrutture e smart city. Modello Milano?”. Al dibattito – moderato dal fondatore di Formiche Paolo Messa – hanno partecipato il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Simona Vicari, il direttore della comunicazione di Metropolitana Milanese, Luca Montani, il consigliere del ministro dell’Università, Stefania Giannini, ed editorialista de Il Corriere della Sera, Francesco Grillo, e Andrea Gumina (Policy Advisor G7 Sherpa Office). La discussione ha preso spunto dal periodo di grazia che sta vivendo Milano, realtà più innovativa e dinamica del Paese. In questo senso l’esempio più virtuoso è costituito da Expo: la più grande new town realizzata dal nulla in Italia. Un’esperienza da imitare il più possibile, anche per la capacità di governare i processi organizzativi. Alla base del successo anche il ruolo delle utilities, fondamentale per il sistema paese. Luca Montani: “Ciò che si può chiedere a una società che gestisce l’acqua, le case popolari, le infrastrutture per la mobilità è senz’altro l’intelligenza dei processi. Un territorio lo si governa se lo si comprende, lo si conosce, e quindi si riesce a schedulare bene, e con senso e principi di sostenibilità, tutta una serie di interventi”.
Se Milano – pur con alcuni problemi che persistono, come ad esempio la criminalità – ride, dall’altra parte, invece, a piangere è Roma. Una crisi evidente a residenti e turisti, su cui non ha fatto sconti il consigliere del ministro Giannini, Francesco Grillo: “Roma sta affondando, se vogliamo essere sinceri, da anni e attraverso le amministrazioni. Uno dei dati che poco si citano è la percentuale della provincia di Roma in termini di esportazioni, meno di Napoli e, in valore assoluto, è meno della metà di quello che esporta la provincia di Vicenza”.
Per tutti vale una ricetta in particolare che il sottosegretario Vicari haproposto: la collaborazione tra pubblico e privato. Che per la parte relativa alla Pa implica una condizione imprescindibile: “Senza una forte credibilità delle amministrazioni, il cittadino non ti ascolta, non ti segue, non ti emula, ma anche le imprese non vengono, non sono interessate a investire. Soprattutto in territori dove c’è una pianificazione che viene calata dall’alto e quindi quel privato non ha fatto parte dei processi decisionali per mettere in campo il proprio intervento”.