Parafrasando il famoso film dei fratelli Coen:’ L’Italia non è un Paese per le aziende ‘a forte crescita’, ossia quelle che hanno registrato un aumento medio annua del numero di dipendenti superiore al 10% e che sono partite con un personale di almeno dieci unità. Lo certifica Eurostat, che ha analizzato i dati 2014. Dopo Cipro (2,2%) e Romania (2,3%), il nostro Paese (6,8%) è terzultimo nell’Unione per numero d’imprese ‘a forte crescita’ rispetto al totale di quelle presenti sul territorio. Questo nonostante in termini assoluti le aziende di punta rilevate in Italia siano 10.655, inferiori per numero solo a Germania (29.679), Regno Unito (26.705) e Francia (13.102).
Nel nostro Paese le imprese ‘a forte crescita’ danno un’occupazione a 722.563 persone, il 9,5% della forza lavoro a livello nazionale (come in Finlandia, dove però gli impiegati sono 108.190), anche in questo caso una delle percentuali più basse d’Europa, dove la media è del 13%. Complessivamente le imprese ‘a forte crescita’ nell’Ue sono 145mila, il 9,2% del totale, e danno lavoro a più di 12 milioni di persone. La maggior parte opera nel settore dell’informazione e della comunicazione (15%), seguito da quelle attive nel campo dei servizi amministrativi (12,7%), dei trasporti e della logistica (11%) e delle attività tecnico-scientifiche (11%).