Alla Fiera di Rimini, dal 13 al 15 ottobre 2016, c’è stata la 53esima edizione di TTG incontri che – con SIAGest e Sun – rappresenta il più organico market place del turismo in Italia. In questo il contesto, il 15 ottobre, coordinato dal giornalista Sandro Roazz, si é svolto il convegno “Turismo sociale: una risorsa per crescere” della Federazione italiana del tempo libero-FITEL nazionale, momento di confronto a più voci tra rappresentanti di Fitel, Cral e operatori turistici. Come precisato da Mattia Migliavacca (TTG), “il TTG incontri non è solo un market place, in quanto consente anche momenti di confronto, di informazione e di formazione, come quelli della Fitel del 14 ottobre, o il suo Convegno del 15”. Il termine turismo sociale – visto come un diritto inalienabile alle vacanze – è entrato in scena tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 del XX secolo per indicare attività turistiche promosse (con una formula organizzata) da organizzazioni che operavano senza fini di lucro a favore dei “ceti popolari”, innanzitutto per soddisfare bisogni di socializzazione (oltre che educative, esperienziale, relazionale, solidale, e sociale). Nel 2016, a Rimini, il tema è stato affrontato in una fase storica caratterizzata anche da un dibattito, da tempo oramai avviato, sul futuro dei Circoli ricreativi aziendali dei lavoratori (Cral) che ad oggi – a causa della crisi che i Cral stanno vivendo – ha già imposto su tappeto una serie di interrogativi quali (ad esempio) quelli che qui seguono. I Cral vanno profondamente riformati, ad esempio, rafforzandone i rapporti con i sindacati e la contrattazione, con i territori, e con le politiche sociali, del tempo libero, fiscali ecc.? O bisogna limitarsi a salvaguardane lo status quo, puntando, in particolare, su qualche nuova grossa Convenzione? C’è da far rete – e sistema – aggregando la domanda per utili sinergie? C’è possibilità di collaborazione tra Cral e operatori turistici?
Ma passiamo a quanto emerso dal convegno tenutosi a Rimini. “Il valore economico del turismo (oggi oltre il 10% del Pil, e con oltre un milione di addetti) – precisa con la sua Relazione introduttiva, il Presidente Giovanni Ciarlone, parlando a nome della Presidenza Fitel nazionale e delle sue articolazioni territoriali – è destinato a crescere. Il settore ha reagito con capacità alla risi. E oggi, siamo dinanzi a uno scenario di rilancio, che può rappresentare anche una correzione del modello di sviluppo del nostro paese, e un modo per ridurre le disuguaglianze economiche e sociali territoriali. In questo contesto, la Fitel pensa che ci sia un grande spazio per valorizzare il turismo sociale, concetto presente nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, come nell’Appello di Montreal delle Nazioni Unite sul “turismo per tutti” ecc.. E c’è spazio per la sua duplice natura: una socializzazione (nei luoghi di lavoro e fuori) che promuova la dignità di lavoratrici e lavoratori (e la loro qualità della vita) elevando, nello stesso tempo, la fruibilità di cultura svago e sport nel tempo libero; e l’affermazione di principi che combattono lo sfruttamento, e nello stesso tempo, riconoscono il diritto intangibile della persona ad utilizzare al meglio il tempo di non lavoro. La Fitel ritiene che il turismo rimane uno dei pilastri fondamentali delle attività dei Cral e delle strutture del tempo libero ad essa associate nel territorio”. Per il suo Presidente, la stessa quarta rivoluzione industriale deve guardare ben oltre alle attività della fabbrica! Inoltre “come da sempre sosteniamo – precisa – il segmento del turismo può rappresentare un consistente valore economico per il nostro Paese, a partire dall’allungamento della stagionalità” ( per le sue caratteristiche climatiche e geografiche, e per aspetti paesagistici e culturali). Basta pensare alle tante realtà del nostro Sud, non raggiunte dal turismo, ma meritevoli di essere invece meta di soggiorni. Per gli effetti della rivoluzione tecnologica, il fai da te sarà un processo inarrestabile. Ma siano altresì convinti che interpretare il rapporto tra domanda e offerta nel turismo sociale può favorire proposte turistiche più ampie e complesse, con maggiori garanzie per tutti; programmi pluriennali di vacanze e viaggi, e nuovi itinerari che si intrecciano nei vari momenti della vita. Siamo altresì convinti – come Fitel – che occorrerà agire sempre più come “rete” anche per essere comprensibili per coloro che si rivolgono a noi; e per stabilire rapporti con quelle componenti della società, soprattutto a cominciare dai giovani, che sempre più si rivolgono ai social, come facebook e twitter, abbandonando i canali tradizionali di comunicazione”. Per la Fitel “non è immaginabile che nei prossimi anni i nostri Cral e strutture territoriali non interagiscano con le attività del turismo, attraverso un sistema tutto da costruire, rispetto al nuovo scenario che si è aperto a livello di relazioni industriali, e nuova normativa presente nella legge di stabilità del 2017. In caso contrario, il turismo sociale diventerebbe residuale e poco incisivo. Questo scenario ci impone una capacità di confronto e collaborazione superiore al passato e, per i soggetti presenti, una capacità di ricercare formule di partenariato o di consorzi in modo da consolidare lo sviluppo del turismo sociale. Se si vuole, il terreno di lavoro comune può essere trovato”.
Ma quale valore si dà al turismo sociale, in un periodo di nuove tecnologie, di stagnazione o ipotesi di nuova crescita? Chiede Sandro Roazzi. Nel loro interagire, quali difficoltà incontrano i Cral e altri soggetti, anche nella loro interlocuzione con le istituzioni locali, e il governo impegnato sul futuro del turismo italiano? “Il mio Cral – sottolinea Antonio Torino (Cral Sanità Campania) – vuole superare una concezione dei Cral quali piccoli centri di potere, sostitutivi di Agenzie di viaggio. E ha investito molto nel turismo sociale. Gruppi di ragazzi dipendenti di Agenzie che prestano lavoro nei nostri ospedali con salari (ancora) inferiori, possono usufruire di viaggi. In piena trasparenza, tutti possono utilizzare – direttamente – la scontistica delle Agenzie di viaggio, nostri referenti. Attraverso il superamento di ostacoli economici, questo permette di usufruire del tempo libero viaggiando. Parte dello Stato sociale – e in sinergia con le Agenzie di viaggio – il turismo sociale è un elemento di sviluppo economico, sociale e territoriale. E’un diritto che rafforza la democrazia, e non solo il fatturato degli operatori turistici. Attraverso i Cral, si può rendere un servizio ai lavoratori. E le Agenzie devono aiutarci affinché tutti i nostri soci possano usufruire del turismo”.
Mantenendo un’impronta di socializzazione – chiede ancora Sandro Roazzi – quali difficoltà incontrano le attività dei Cral nel territorio? Quali possibilità nella creazione di sinergie nei rapporti con le istituzioni? Governo e sindacati sono interlocutori fondamentali che tipo di rapporto si può creare anche in questa direzione? E i nuovi rapporti che emergono attraverso le nuove tecnologie? “Nell’equilibrio del gioco delle parti – precisa Fabio Piraino per Nicolais – il turismo sociale ha un forte valore. Opportunità di offerte economiche più abbordabili nascono attraverso la destagionalizzazione. Sette nostri lavoratori sono impegnati nella facilitazione dei contatti attraverso i social netwok. E non ci sono difficoltà nel rapporto con il territorio. Siano grossisti-distributori dell’offerta, e i nostri rappresentanti incontrano i presidenti dei Cral”.
Oggi – chiede poi Sandro Roazzi – i Cral che tipo di turismo interpretano? Un turismo di vecchia maniera? O esigenze medio-alte e culturali? “Noi facciamo 6 gruppi per anno. E facciamo viaggi importanti in Patagonia, Vietnam ecc. – sottolinea Salvatore Prestifilippo Cral ASL TO 1 – Questo è il nostro ruolo. Gli operatori fanno sconti. Il Cral dà prezzi inferiori. E i lavoratori risparmiano. Diamo spazio al turismo sociale e ai giovani: se un giovane scopre che il papà ha lo stesso viaggio che costa meno di quanto viene su internet… Spostiamo denaro. La Fitel rappresenta sia Cral sia Associazioni. Il terrorismo e le tensioni del Medio Oriente hanno rilanciato il turismo in Italia. Se ci si mette di punta, si può coprire tutto il mese di ottobre. Non dobbiamo sostituirci alle Agenzie di viaggio, ma a volte siamo più bravi. Quel villaggio che chiude a settembre, noi possiamo farlo chiudere a novembre, dando lavoro al cuoco ecc.”.
Siamo in una fase di turismo adulto – constata quindi Sandro Roazzi – un turismo capace di performance prima non immaginabili. Ma, per tener botta, i vari soggetti devo cercare partenariati, collaborazione e esiti migliori… “Da tempo collaboriamo con dei Cral – sottolinea Fabrizio Di Trapani Aeroviaggi (in Sicilia e in Sardegna) – Come venirci incontro? Bisogna trovare un rapporto qualità-prezzo. Le nostre strutture da aprile a ottobre sono piene di francesi che non vanno più in Tunisia o altri paesi. Si possono immaginare pacchetti di 15 giorni, con cure termali convenzionate con ASL. La programmazione deve partire dai Cral”.
“In questo momento – rileva amche il rappresentante di Futuro vacanze che, come lui ricorda, ha raggiunto un certo livello di fatturato grazie ai dopolavoro e ai Cral – all’estero c’è una forte richiesta di prodotti italiani. Lo spazio per i turisti italiani si sta riducendo. Ma non sarà sempre così.. Bisogna quindi essere pronti a situazioni di maggior concorrenza. Rispetto a Internet, ai Cral dobbiamo dare più informazione, e formazione per gli agenti di viaggi” . Circa il problema di prezzo qualità, a suo avviso, un loro buon rapporto è facilitato da strutture governate direttamente”.
Più informazione, e più formazione? Cosa possono fare i Cral – chiede Sandro Roazzi – per aiutare tali sinergie a diventare realtà? “Sono importanti momenti di incontro di domanda ed offerta come questo promosso da TTG – sottolinea Clotilde Fontana Cral Telecom Nazionale – Il Cral Telecom è legato alla storia dei Cral e delle grandi aziende. Ha 44 000 soci. 150 000 partecipano alle nostre proposte. Il mio Cral facilita un incontro fra esigenze, tramite Convenzioni, una Piattaforma con 1 milione di accessi per anno, ricerca anche di momenti aggregativi, internet e last minute. Con la crisi, tutti si sono rivolti di più al Cral, per condizioni economiche positive. Non chiediamo agli operatori turistici di riempire il mese di novembre. Lo faremo…Noi portiamo i numeri. Gli operatori turistici sono delle aziende, e devono realizzare i progetti. Nel corso dell’anno, con lo stipendio bisogna fare più cose. Da qui anche progetti con operatori socio-sanitari. Ho sfidato il sindacato. Siete capaci di contrattare condizioni che portino valore alle persone? Come diceva il Presidente Ciarlone c’è da fare sistema, e rete. Ma questo non si può fare singolarmente. Noi portiamo i numeri. Serve un soggetto terzo – la Fitel – per creare una rete, e per poter aprire un villaggio fuori stagione. Tutti insieme possiamo contribuire a politiche per il turismo, di cui l’Italia ha bisogno”.
A questo punto, Roazzi – rileata l’esigenza di aggregare la domanda per utili sinergie, e per dare attenzione ai diritti degli ultimi affinché vadano riconosciuti come beni industriali dal punto di vista del turismo – pone ancora un quesito: c’è possibilità di collaborazione tra Cral e operatori? Aeroviaggio invita a andare sul posto per vedere suoi prodotti. Clotilde Fontana invita gli operatori, sia a tener conto che ci sono anche gli italiani e i Cral (oltre che gli stranieri) , sia a potenziare la capacità delle loro strutture. E invita i Cral e la Fitel a far sistema. Fitel Piemonte precisa che nel momento in cui si dà una tessera c’è da far capire a cosa serve questa tessera. Ci si incontra 25 grandi Cral. Stanno provando a far rete. Antonio Torino invita a non pensare solo a villaggi, ma ad immaginare anche tour gastronomici a prezzi abbordabili, ecc. Per Futuro vacanze, la ricetta dell’aggregazione è ottima, per la fornitura di prodotti uniformi, e per poter fornire più informazione e formazione ai lavoratori.. e non solo per il dopo-stagione (che resta il piatto più appetitoso). Per avere degli sconti bisogna programmare prima. E se i Cral vogliono mandare clienti anche a luglio ed agosto va bene lo stesso. Una cosa pare evidente. Il turismo sociale sostiene l’economia del paese. Il successo dell’iniziativa indica che la strada è questa: con savoir faire bisogna faire savoir.