Nel 2015 sono stati 107.529 i connazionali espatriati. Due delle regioni maggiormente toccate dal fenomeno dell’emigrazione sono Lombardia e Veneto. Il 69,2% di coloro che hanno fatto le valige, quasi 75 mila persone, si è trasferito in Europa, principalmente in Germania.
A partire sono stati soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7%),
Rispetto all’anno precedente a iscriversi all’Aire, Anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono state 6.232 persone in più, con un incremento del 6,2%. Nel 2015 le iscrizioni sono state in tutto 189.699. Più della metà, 107.529, per espatrio.
I giovani hanno una mobilità “in itinere”, che – osserva il rapporto della Fondazione Migrantes – “può modificarsi continuamente perché non si basa su un progetto migratorio già determinato ma su continue e sempre nuove opportunità incontrate”. Seguono i 35-49enni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni). Tutte le classi di età hanno registrato un aumento delle partenze rispetto al 2014 tranne gli over 65 anni (da 7.205 a 6.572). “Pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi – si legge nel rapporto – si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese”.
La Lombardia, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto per partenze, seguita dal Veneto (10.374) che fa scendere la Sicilia (9.823) alla terza posizione. Al quarto posto il Lazio (8.436) e ancora Piemonte (8.199) ed Emilia Romagna (7.644). Nel 2015 la Germania (16.568) è la meta preferita dagli italiani andati oltreconfine, a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate, la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728).