Un’intesa appena siglata che consentirà ai produttori italiani di soddisfare la crescente domanda di Made in Italy sulla piattaforma cinese che conta oltre 430 milioni di consumatori. Un percorso iniziato quest’anno a Vinitaly, arrivato a compimento con la visita del premier Renzi al quartier generale di Alibaba. “Questo accordo – ha affermato il ministro Maurizio Martina – rappresenta un punto concreto della nostra strategia di sostegno al Made in Italy agroalimentare nel mondo, che sfrutta anche formule innovative per tutelare e promuovere i prodotti di qualità. Siamo riusciti a garantire ai nostri marchi geografici un livello molto alto di protezione sulla piattaforma cinese. Un risultato fondamentale che, in sede di Wto, inseguiamo da decenni e che invece sul web siamo riusciti a costruire in pochi mesi e con risultati eccezionali.
Sul versante della promozione avevamo preso l’impegno a Vinitaly per essere protagonisti nella giornata del vino il 9/9 e lo abbiamo mantenuto: il mercato cinese offre opportunità che vanno colte subito”. Sul fronte della tutela l’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere garantito ai prodotti Dop e Igp la stessa tutela contro il falso che hanno i brand commerciali sulla piattaforma e-commerce. L’alleanza con Alibaba per contrastare la contraffazione è iniziata lo scorso anno e i numeri sono impressionanti: impedita la vendita mensile di 99mila tonnellate di falso parmigiano, 10 volte di più della produzione autentica, o di 13 milioni di bottiglie di Prosecco che non arrivava dal Veneto. Una tutela che con questo accordo viene estesa dalla piattaforma b2b, accessibile solo alle aziende, a quella b2c, dando garanzia ai 430 milioni di utenti della rete di siti di Alibaba che potranno acquistare vero Made in Italy. Per individuare i falsi il Ministero delle Politiche agricole ha costituito una task force operativa dell’Ispettorato repressione frodi che quotidianamente cerca i prodotti contraffatti e li segnala ad Alibaba. Entro 3 giorni le inserzioni vengono rimosse e i venditori informati che stanno usurpando le indicazioni geografiche italiane. Con il nuovo accordo Alibaba s’impegna altresì a promuovere queste ultime attraverso momenti di educazione dei venditori e dei consumatori.
Alibaba è una compagnia cinese privata con sede a Hangzhou composta da un gruppo di compagnie attive nel campo del commercio elettronico, quali mercato on-line, piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping e servizi per il cloud computing. Nel 2012 due dei portali principali di Alibaba hanno gestito 170 miliardi di dollari in vendite, una somma maggiore delle vendite combinate su e-Bay ed Amazon. La compagnia opera principalmente in Cina, e ha una valutazione stimata tra i 55 e 120 miliardi di dollari. Nel 2011 Alibaba fu messa nella lista delle 2.000 compagnie più importanti del mondo da Forbes. La compagnia fu fondata da Jack Ma (nome cinese Ma Yun) nel 1999 sotto il dominio di Alibaba.com, un servizio commerciale con lo scopo di connettere produttori cinesi con acquirenti e distributori stranieri. Il sito Taobao, gestito da Alibaba, è fra i 20 siti più visitati al mondo, con un numero complessivo di un miliardo di prodotti, e con il 60% della distribuzione di pacchi della Cina.