Secondo i dati del Registro delle imprese, sono 670 le aziende con sede ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto colpite dal terremoto del 24 agosto scorso. Nelle attività commerciali dei tre Comuni più colpiti – parte importante di quel territorio contiguo tra Alto Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, che costituisce la terra d’elezione della norcineria di qualità con una fiorente produzione di salumi e formaggi – lavoravano, tra imprenditori e dipendenti, 812 persone. Il comune a maggior densità imprenditoriale è Amatrice con 417 imprese registrate, 287 di esse sono imprese individuali, e 458 gli addetti totali. La maggior parte di esse nel settore agricolo, con 156 imprese, quello commerciale 80 e 38 attività di alloggio e ristorazione. Presenti anche 61 imprese edilizie.
Partendo da questo primo censimento, l’Unità di coordinamento delle Camere di commercio per il sostegno alle imprese colpite dal sisma, ha messo a punto una serie di azioni dirette ad agevolare un rapido riavvio delle attività economiche a partire dalla sospensione del diritto annuale per le imprese danneggiate. A vantaggio di queste ultime, è stato messo a disposizione da InfoCamere un sistema telematico – già utilizzato con le imprese colpite dall’alluvione ligure – che consentirà la comunicazione, da parte degli imprenditori, dei danni subiti. Inoltre verrà costituito presso Unioncamere un Fondo di solidarietà alimentato dai contributi di tutte le Camere di commercio e che sarà diretto proprio ad agevolare la più rapida ripresa delle attività produttive. “Le Camere di commercio faranno del proprio meglio per aiutare gli imprenditori delle aree colpite dal terremoto a ricostruire il proprio futuro”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Saremo al fianco di imprese e amministratori locali per contribuire al più rapido ripristino delle attività con i nostri servizi digitali, l’affiancamento ed il sostegno del nostro personale e la concretezza delle risorse economiche che riusciremo a mettere in campo”.