A Roma la “vicenda” rifiuti è sempre più ingarbugliata. Ora è scesa in campo anche l’Anac, che ha aperto un’istruttoria sull’Ama in relazione alla gestione degli appalti. Ecco perché le forze politiche sono in fibrillazione: “Ama di fatto è già fallita, con 600 milioni di euro di buco. Questa è la motivazione per prendere una persona esperta di aziende in crisi. I romani, infatti, ci hanno voluto qui per risanarla, e il curriculum unico che vi è stato sottoposto è dovuto all’efficienza del M5S nel rispondere all’esigenza dei cittadini”. Lo ha dichiarato Daniele Diaco (M5S), presidente della commissione Ambiente di Roma, che ha dato parere favorevole alla scelta di Alessandro Solidoro in qualità di amministratore unico di Ama. “Mi danno molto fastidio i rifiuti e i topi per strada, vederli in una città come Roma è veramente una sconfitta”. Questo il lapidario commento del Ministro Graziano Delrio durante una trasmissione televisiva, nella quale ha ricordato anche che da Sindaco di Reggio Emilia aveva affrontato questo problema “portando la raccolta differenziata in maniera significativa a livelli alti”, e che “non si può dire, come forse ha fatto l’assessore all’ambiente al Comune di Roma, Paola Muraro, che in due giorni si risolve il problema dei rifiuti, perché è dire bugie. Serve un lavoro serio, dall’educazione dei cittadini alla raccolta differenziata alla buona organizzazione dell’azienda che attualmente non c’è”. Sul possibile conflitto d’interessi fra Muraro e l’Ama, Delrio ha aggiunto: “Constato da cittadino che se ha fatto la consulente per 12 anni nell’azienda non è estranea a questa storia dei rifiuti di Roma, poi dopo deciderà il Sindaco se è in grado o no di fare l’assessore, io non interferisco”.
Sul tema rifiuti ha fatto sentire la sua voce pure il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: “Seguendo l’iter della competenza regionale di pianificazione, sulla base del fabbisogno e della raccolta differenziata e dell’impiantistica confermo che non si reputa necessaria l’apertura di una procedura per un nuovo termovalorizzatore”. Una chiara smentita della necessità per il Lazio, caldeggiata dal Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, di dotarsi di un nuovo impianto.