La rivoluzione digitale è in corso da anni, fra annunci, ritardi e risultati positivi, ma gli apparati burocratico-amministrativi non rispondono sempre al meglio alle sollecitazioni innovative che vengono dall’alto. «Segnalazioni di problemi particolari a noi dell’Anci non ne sono arrivate, problemi però certamente ci saranno e per questo abbiamo pensato di mappare la situazione. Credo però che i Comuni capoluoghi e le città più innovative si siano già organizzate da tempo”, commenta lo stato dell’arte della digitalizzazione nella Pa locale, Alessandro Delli Noci, assessore all’Innovazione del Comune di Lecce e coordinatore dell’Anci per l’Agenda digitale. «Ma i problemi si affrontano e si superano – prosegue – Il problema vero che però ci troviamo di fronte è che negli enti manca cultura digitale, mancano dipendenti con competenze digitali. Per cui temo che ancora per molto tempo i dirigenti comunali continueranno a stamparsi su carta tutti i documenti, per abitudine, per comodità». Per questo una delle priorità dei Comuni ora è riuscire ad assumere professionisti preparati alle nuove sfide. La proposta di Delli Noci è quella di riservare nei concorsi che verranno banditi in futuro una quota minima riservata a queste nuove figure professionali. «Ovviamente, il lavoro da fare è tantissimo: se penso al nostro Comune – racconta l’assessore – trovo ancora una stampante su ogni scrivania, perché non disponiamo ancora di stampanti di rete, e arrivo a contare almeno 100 fax, con tutto quello che comporta in termini di maggiori costi, dalle spese per i toner a quelle per le manutenzioni sino ai canoni delle linee telefoniche. Quella che abbiamo di fronte non è certo la scoperta dell’America, ma è sicuramente il futuro della Pa – aggiunge – Tutta la comunicazione cittadino-enti diventa digitale e così tutti i procedimenti. Il protocollo di un atto via Pec (posta certificata, ndr) nasce digitale e muore digitale. Noi a Lecce abbiamo aggregato una trentina di Comuni dell’area vasta e già ora è possibile gestire 13 diversi tipi di istanze (a cominciare dai permessi di costruzione) solo on line, e alla fine anno arriveremo a 35». Delli Noci, tuttavia, è convinto che la carta sparirà certamente dagli uffici comunali, «ma serviranno almeno un paio di anni. A patto che ogni singola amministrazione affronti questa novità non come l’ennesimo onere di cui farsi carico, come un mero adempimento, ma con la convinzione che produca vantaggi concreti come una missione. Sanzioni per i Comuni inadempienti? La legge non li prevede – aggiunge – Però immagino che, trascorso qualche mese dalla scadenza del 12 agosto, si farà il punto della situazione e si prenderanno le dovute contromisure”.