La rivoluzione digitale è un fenomeno prima culturale e solo successivamente tecnologico. Così, se oggi viviamo immersi in un ecosistema dell’informazione fatto di continui scambi di comunicazioni attraverso diversi strumenti, le Pubbliche amministrazioni devono accelerare per recuperare un ritardo abissale. Parole e pensiero di Federico Badaloni, giornalista, laureato in Antropologia Culturale, responsabile dell’area di Architettura dell’Informazione della Divisione Digitale del Gruppo Editoriale L’Espresso. Badaloni insegna Architettura dell’Informazione e User Experience Design in corsi universitari e scuole di giornalismo.
Internet in Italia ha festeggiato i suoi 30 anni e ha rivoluzionato il modo di fare informazione e di proporla. Possiamo identificare delle pietre miliari in questo percorso?
Credo che le pietre miliari più importanti siano quelle che hanno modificato la nostra cultura nel profondo. I punti essenziali del percorso che abbiamo compiuto riguardano sicuramente il cambiamento nel modo di organizzare le informazioni all’interno di un atto di comunicazione, poiché si è passati da un modello in cui si mettevano le cose in fila, a un modello in cui si mettono le cose “in rete”. In questo modello, le persone possono compiere molti percorsi diversi per raggiungere un’informazione e non è più possibile –come invece accadeva prima – costruire modelli di business basati sul fatto che esse percorreranno un percorso predeterminato. A questa pietra miliare se ne aggiunge un’altra: in rete ognuno è libero di produrre contenuti senza dover per questo sostenere costi di pubblicazione e diffusione. La terza pietra miliare riguarda il progressivo innervamento della realtà da parte della rete. Oggi la rete fa sì che i nostri oggetti d’uso quotidiano siano in grado di emettere e ricevere informazioni. Lo fanno le nostre automobili, i nostri telefoni, i nostri frigoriferi, i nostri portachiavi, le paline delle fermate degli autobus. È questa l’ultima pietra miliare in ordine di apparizione, quella che trasforma gli oggetti che ci circondano in entità con cui si può dialogare.
Perché parliamo di “ecosistema dell’informazione”? E che cosa sono le architetture dell’informazione?
Proprio perché oggi la rete innerva la realtà, le informazioni ci circondano e si intersecano attraverso i vari ambienti che abitiamo (…) segue
Tratto da ‘Il Giornale dei Comuni Magazine’, n°5 – giugno 2016
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