In vista del voto al Senato sul dl Enti locali – il provvedimento dovrebbe andare in aula mercoledì prossimo e la votazione sarebbe prevista per giovedì – si è svolta ieri l’audizione dell’Anci davanti alla Commissione Bilancio della Camera, che ha ascoltato l’Associazione dei Comuni in merito alla legge di conversione del decreto enti locali.
“Le attuali condizioni in cui si trova un ente che avvia la procedura di predissesto sono spaventosamente punitive, più delle procedure di dissesto vero e proprio. E’ indubbio che serva rivederle e prevedere un quadro normativo generale meno penalizzante e più organico”: così il presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, parlando delle procedure di dissesto e predissesto, su cui Anci ha chiesto di intervenire durante l’audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera.
“Per accompagnare in maniera efficace gli enti in procedura di predissesto verso il risanamento – ha spiegato Bianco – serve procedere ad una semplificazione e armonizzazione delle norme, puntando a rendere coerente la normativa di gestione dei disavanzi da riaccertamento straordinario dei residui, previsto con la riforma della contabilità, con il riaccertamento previsto in caso di predissesto. Anche la gestione dei risparmi di spesa deve essere più flessibile, nel rispetto degli obiettivi del piano di riequilibrio”.
Per quanto riguarda gli enti già in dissesto, il sindaco di Catania ha ribadito la proposta Anci ovvero “consentire di ripianare il debito residuo in dieci anni, anziché in tre, e sempre in dieci anni la rateizzazione del pagamento dei debiti fuori bilancio, purché in accordo con i creditori”.