In vista dei primi bandi previsti nelle aree bianche quest’estate, l’Anci ha inviato ai Comuni una lettera, relativa agli obblighi di comunicazione delle informazioni sulle infrastrutture esistenti, al fine di consentire l’accesso e la condivisione delle stesse per la realizzazione delle infrastrutture in banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato, dette aree bianche.
La richiesta è in linea con quanto previsto dal decreto legislativo 33/2016 che prevede “l’obbligo dei soggetti pubblici e privati, gestori di infrastrutture di rete, di fornire le informazioni relative” alle mappe del sottosuolo per consentirne “l’accesso e la condivisione” a fronte di un compenso economico, in ottica di ottimizzazione dei costi e minimizzazione delle attività di scavo per nuove reti nei territori non raggiunti dalla banda ultralarga, in linea con i desiderata di Bruxelles.
Fra i criteri di valutazione che concorreranno all’assegnazione delle commesse nelle aree bianche e dei relativi contributi pubblici – 1,6 miliardi per la realizzazione della rete pubblica di Infratel nei Cluster C e D – c’è quello del riuso di infrastrutture esistenti. Le aziende che parteciperanno alle gare nelle aree bianche, avranno bisogno del quadro dettagliato delle infrastrutture esistenti per presentare i loro progetti di posa della fibra e sperare di vincere.
Le mappe dell’esistente confluiranno nel Sistema nazionale federato delle infrastrutture (SINFI), più noto come catasto delle reti. Il SINFI è stato istituito con un Decreto l’11 maggio 2016, ma se ne parla da anni senza che sia mai stato realizzato. A gestire il sistema sarà il Ministero delle Infrastrutture, lo scopo è incentivare gli investimenti ultrabroadband.
Il Decreto stabilisce le regole tecniche per la definizione del contenuto del Sistema, le modalità di prima costituzione, di raccolta, di inserimento e di consultazione dei dati, nonché le regole per il successivo aggiornamento, lo scambio e la pubblicità dei dati territoriali detenuti dalle singole amministrazioni competenti, dagli altri operatori di rete e da ogni proprietario o gestore di infrastrutture fisiche funzionali ad ospitare reti di comunicazione elettronica.