Il Sindaco di Siena e delegato alle Politiche ambientali dell’ANCI, Bruno Valentini, ha illustrato alla Camera le proposte dei Comuni per l’efficienza energetica. “I Comuni italiani vogliono essere protagonisti attivi della colossale scommessa nazionale, europea e mondiale di rivisitazione dei modelli energetici. Ma per andare al di là della logica delle best practice bisogna fare in modo che questa rivisitazione sia diffusa”, ha dichiarato nel corso dell’audizione sulla strategia Ue su riscaldamento e raffreddamento presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. Ricordiamo che la Commissione europea ha presentato a febbraio un pacchetto di misure finalizzato costruire un sistema energetico integrato a livello Ue che garantisca gli approvvigionamenti, insieme alla riduzione delle emissioni e alla competitività delle imprese.
Di particolare interesse le misure per il settore del riscaldamento e del raffreddamento degli edifici, residenziali, del settore dei servizi e industriali. Attualmente, il 50% del consumo di energia annuale dell’Unione è imputabile proprio a questo settore, che costituisce il 13% del consumo di petrolio e ben il 59% del consumo di gas. Numeri legati all’“anzianità” degli edifici europei: la metà di essi, infatti, risulta dotato di caldaie antecedenti al 1992; inoltre il 22% delle caldaie a gas, il 34% degli impianti di riscaldamento elettrico, il 47% delle caldaie a gasolio e il 58% delle caldaie a carbone hanno superato la loro vita tecnica. L’obiettivo della strategia Ue è evidente: mettere fine agli sprechi energetici, massimizzando l’efficienza e aumentando la quota di rinnovabili. Tre gli aggettivi scelti da Bruxelles per descrivere i sistemi di riscaldamento e raffreddamento che la strategia intende realizzare: intelligenti, sostenibili, efficienti.
Richiamando gli imput che vengono da Bruxelles, Valentini ha poi aggiunto: “Al momento abbiamo centinaia di buone esperienze, che però restano isolate, e per questo chiediamo a Governo e Parlamento che contribuiscano a strutturare queste attività in modo diffuso e decentrato, per coinvolgere la stragrande maggioranza dei Comuni. Chiediamo pertanto che i Comuni siano dotati dell’autorità di soggetti attuativi delle politiche nazionali a livello locale, con incentivi sulle politiche di efficientamento degli edifici pubblici, potenziamento del teleriscaldamento con sistemi di automazione per l’edilizia sia pubblica che privata e forte incentivazione dei regolamenti edilizi in modo da trovare misure adeguate per agevolare la progettazione e la ristrutturazione degli immobili”. Per quanto riguarda gli operatori privati, Valentini suggerisce di “studiare forme di accesso al credito che migliorino la possibilità anche per le persone fisiche di accedere a finanziamenti per piccoli interventi di efficientamento: “Milioni di famiglie che sarebbero disponibili a fare centinaia di migliaia di piccoli interventi, casa per casa, condominio per condominio, con un volume d’impatto davvero importante anche sul fronte dell’efficientamento”.