L’Istat ha fornito alla Commissione Ambiente della Camera un quadro aggiornato sullo stato del patrimonio edilizio e sulle trasformazioni territoriali, utile al dibattito sulle proposte di legge C. 535 Santillo e C. 2332 Mazzetti, che delegano il Governo a riorganizzare la disciplina legislativa in materia edilizia.
Secondo l’Istituto, un quadro normativo più integrato faciliterebbe anche la produzione statistica, migliorando l’analisi dei fenomeni legati all’edilizia e al territorio. Le Basi territoriali e il Registro di Base dei Luoghi consentono di leggere in dettaglio l’espansione urbana e produttiva, rivelando come la superficie antropizzata sia in crescita, soprattutto nelle regioni del Sud e nelle isole.
I dati sui permessi di costruire mostrano un andamento ciclico: forte calo tra il 2010 e il 2015, ripresa fino al 2019, contrazione nel 2020 per la pandemia e nuovo calo negli ultimi anni, mentre l’edilizia abusiva, pur in diminuzione, resta significativa in alcune aree del Mezzogiorno.
Il patrimonio edilizio nazionale è vasto e datato: oltre il 70% degli edifici residenziali è stato costruito tra gli anni ’60 e ’90, con una quota di abitazioni non occupate pari al 27%. Cresce però l’attenzione alla sostenibilità, con un’adozione crescente di impianti fotovoltaici, pompe di calore e sistemi autonomi di riscaldamento e condizionamento.
In parallelo, l’Istat lavora al georiferimento puntuale delle unità statistiche, per integrare informazioni su persone, imprese e infrastrutture con dati sul rischio sismico e idrogeologico forniti da Ingv e Ispra, così da supportare politiche più mirate di prevenzione e pianificazione urbana.
Gli strumenti di pianificazione urbanistica mostrano progressi limitati: oltre metà dei capoluoghi ha aggiornato le proprie varianti negli ultimi dieci anni, con differenze territoriali marcate. Il verde urbano, pur in crescita, non compensa ancora l’espansione delle aree edificabili, con disparità tra Nord, Centro e Sud.
Nel complesso, l’analisi Istat offre una fotografia dettagliata delle trasformazioni edilizie e territoriali italiane, mettendo in luce criticità legate alla vetustà degli edifici, alla pressione sulle aree naturali e agricole e alla necessità di indirizzare la ripresa edilizia verso efficienza energetica e sicurezza sismica.
Maggiori informazioni nella nota Istat