L’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND) ha approvato oggi il nuovo Piano d’azione nazionale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità. Il Ministro Alessandra Locatelli ha definito il risultato “frutto del dialogo e dell’impegno dei gruppi di lavoro, coordinati da esperti e sostenuti dalle principali federazioni del settore, FISH e FAND”.
Il Piano comprende 66 linee d’azione suddivise in sette aree: accessibilità universale, progetto di vita, benessere e salute, sicurezza inclusiva e cooperazione internazionale, inclusione lavorativa, sistemi di monitoraggio, istruzione, università e formazione. Una delle prime misure ad avere un finanziamento specifico sarà il contrasto alla violenza sulle donne con disabilità.
La presentazione ufficiale del Piano si terrà il 3 dicembre nel Cortile d’onore di Palazzo Chigi, in occasione della Giornata internazionale sui diritti delle persone con disabilità, con la partecipazione dei membri dell’Osservatorio e di partner pubblici e privati.
Cosa prevede il Piano: le 7 macro‑aree e le 66 linee d’azione
Il Piano si articola in 66 linee d’azione distribuite su sette aree principali:
- Accessibilità universale — ovvero garantire che ambienti, comunicazione, servizi, trasporti, edifici pubblici e privati siano accessibili alle persone con disabilità, eliminando barriere fisiche, sensoriali, comunicative.
- Progetto di vita — l’idea è offrire un piano personalizzato per ciascuna persona con disabilità: che tenga conto delle sue esigenze, aspirazioni, potenzialità. Questo approccio è coerente con la filosofia di un “progetto individuale” piuttosto che un’assistenza standard.
- Benessere e salute — garantire assistenza sanitaria, supporti socio‑sanitari, servizi di cura, ma anche condizioni che favoriscano dignità, autonomia, partecipazione attiva alla vita sociale.
- Sicurezza inclusiva e cooperazione internazionale — promuovere ambienti sicuri, protezione da violenza e abusi, e definire collaborazioni anche oltre i confini nazionali per scambiare buone pratiche.
- Inclusione lavorativa — favorire l’occupazione delle persone con disabilità, con misure di sostegno, formazione, adattamenti del posto di lavoro, politiche attive per l’inserimento e la valorizzazione delle competenze.
- Sistemi di monitoraggio — prevedere meccanismi di verifica e monitoraggio delle politiche, per assicurare che le azioni siano effettive e che le normative siano applicate in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
- Istruzione, università e formazione — garantire che le persone con disabilità possano accedere all’educazione, all’università, alla formazione continua, con supporti adeguati e modalità inclusive.
Un punto fortemente segnalato come priorità — e con un finanziamento specifico — riguarda il contrasto alla violenza sulle donne con disabilità.
Qualche implicazione e perché è importante
- Il Piano sembra voler uscire da un approccio meramente “assistenziale” e puntare a inclusione reale e diritti effettivi: non semplice sostegno, ma autonomia, partecipazione, pari opportunità. In tal senso, la dimensione del “progetto di vita” è centrale.
- Rendere accessibili ambienti, servizi, istruzione e lavoro significa abbattere barriere che oggi spesso limitano concrete possibilità di partecipazione sociale per le persone con disabilità.
- Il focus su monitoraggio e sistemi di verifica è cruciale: senza controlli e omogeneità di applicazione, anche le migliori politiche rischiano di rimanere sulla carta.
- Il finanziamento di misure specifiche contro la violenza sulle donne con disabilità evidenzia un riconoscimento del fenomeno di discriminazione multipla — genere + disabilità — e un impegno concreto per affrontarlo.
Fonte: Ministro per le disabilità Presidenza del Consiglio dei Ministri