I ministri Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione) e Orazio Schillaci (Salute) hanno firmato la Direttiva che definisce le modalità operative per la misurazione della performance individuale nelle Aziende e negli Enti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il provvedimento ha l’obiettivo di rendere più precisi e coerenti i sistemi di valutazione per la dirigenza e il personale, tenendo conto delle peculiarità del settore.
Misurazione della performance: il contesto specifico
La Direttiva integra le precedenti linee guida ministeriali del 28 novembre 2023 sulla performance individuale, adattandole alla sanità.
- Necessità di integrazione: la specificità del lavoro della dirigenza medica e sanitaria (in cui meno del 15\% ricopre incarichi gestionali, con orario di lavoro e tutele diverse dagli altri dirigenti pubblici) ha reso necessaria una disciplina ad hoc.
- Budget e valutazione: si conferma l’utilizzo del budget come strumento organizzativo per definire gli obiettivi e si sottolinea l’importanza di due momenti valutativi distinti ma sinergici: la valutazione annuale della performance e la valutazione periodica di incarico.
- Principi chiave: i sistemi di valutazione dovranno assicurare la correlazione tra performance individuale e organizzativa, l’integrazione tra le diverse tipologie di valutazione (grazie a feedback e colloqui), la personalizzazione delle valutazioni e la definizione chiara di cosa si intenda per valutazione negativa.
La valutazione annuale dei dirigenti
La valutazione annuale dei dirigenti sanitari (con incarico gestionale o professionale) riguarderà i risultati di gestione e prestazionali o i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi assegnati.
- Oggetto della verifica: la verifica terrà conto degli aspetti qualitativi delle prestazioni, inclusa la qualità clinica, l’applicazione di protocolli o linee guida scientifiche, e aspetti comportamentali come la collaborazione e la comunicazione con l’utenza.
- Elementi di valutazione: tra gli item che potranno essere valutati figurano il contributo alla performance operativa della struttura, la disponibilità e flessibilità, la collaborazione e, per i dirigenti con incarico gestionale, l’efficacia nella gestione dei collaboratori (leadership).
- Coerenza aziendale: è auspicabile che i sistemi di valutazione siano coerenti a livello aziendale per la dirigenza sanitaria, professionale, tecnica, amministrativa e per il personale del Comparto, in particolare per i titolari di Incarichi di funzione recentemente introdotti dal CCNL.
Formazione: prevalgono gli obblighi specifici
La Direttiva recepisce e declina per il settore sanitario le indicazioni sulla formazione contenute nella Direttiva del Ministro Zangrillo del 14 gennaio 2025.
- Integrazione non sostituzione: l’obiettivo strategico dell’incremento delle ore di formazione/anno per ciascun dipendente deve essere perseguito nel rispetto e nella prevalenza degli obblighi formativi specifici dell’Area e del Comparto sanità, primo fra tutti l’Educazione Continua in Medicina (ECM).
- Peculiarità Sanitaria: la formazione continua e l’ECM sono già requisiti indispensabili per l’attività professionale nel SSN, e la mancata acquisizione dei crediti nel triennio comporta penalizzazioni (come la non partecipazione alle selezioni interne o la penalizzazione nel conferimento degli incarichi dirigenziali).
- Principio di armonizzazione: l’impegno formativo deve essere letto in modo integrato e non meramente quantitativo, valorizzando l’ampiezza e la qualità delle attività già previste. Eventuali nuove iniziative formative dovranno essere armonizzate con i piani aziendali per evitare sovrapposizioni e garantire i servizi assistenziali essenziali.
Fonte: Dipartimento della Funzione Pubblica