Il Comune di Frosinone è il capofila del Distretto Sociale “B”, l’ambito territoriale ottimale individuato dalla Regione Lazio, per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali di cui alla L. n.328/2000, nonché per l’integrazione socio-sanitaria e, quindi, per l’organizzazione e l’erogazione unitaria delle prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie.
Tale Distretto, oltre Frosinone, comprende altri 22 Comuni posti nel cuore della Provincia e precisamente i Comuni di Amaseno, Arnara, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Falvaterra, Ferentino, Fumone, Giuliano di Roma, Morolo, Pastena, Patrica, Pofi, Ripi, San Giovanni Incarico, Strangolagalli, Supino, Torrice, Vallecorsa, Veroli e Villa Santo Stefano. Si tratta di uno degli ambiti maggiori del Lazio per popolazione e numero di Comuni. Esclusa Roma è infatti il 1° Distretto per popolazione, stimata dall’Istat al 01/01/2013 in 183.249 unità, ed il 4° per numero di Comuni ed estensione territoriale, pari a 890,20 Kmq. La popolazione è distribuita tra Comuni di piccole e medie dimensioni, eterogenei tra loro in quanto a storia e vocazione economico-sociale.
Sotto il profilo demografico si rileva che la popolazione dei 23 comuni del Distretto “B” è pari al 37,2% della Provincia di Frosinone e al 3,3% della Regione Lazio. La popolazione adulta rappresenta circa il 63,6%, quella minorenne il 15,8% e quella anziana il 20,6%. Si tratta evidentemente di una popolazione che invecchia progressivamente, mostrando un contesto sociale che, per ogni 100 giovanissimi, conta 152,5 anziani e in cui, ad ogni 100 persone in età lavorativa, corrispondono 48,9 persone in età non lavorativa, che dipendono dalle prime. Si tratta, quindi, di una società non molto dinamica, con un ricambio lavorativo lento. Tali indici hanno un andamento costante da diversi anni e denotano pertanto una situazione strutturale consolidata, di cui la programmazione delle politiche sociali non può non tener conto. Così come non può non tener conto del dato relativo alla popolazione straniera regolarmente soggiornante nel territorio, che rappresenta il 4,5% della popolazione totale del Distretto, ovvero il 40,5% della popolazione straniera residente nella Provincia di Frosinone.
L’analisi del contesto territoriale, sociale e demografico consente di evidenziare alcuni dei fenomeni e dei bisogni emergenti, cui le politiche sociali messe in campo dal Distretto Sociale “B” cercano di offrire risposte mirate ed adeguate. Considerato il crescente numero di cittadini anziani residenti, particolare attenzione viene dedicata ai servizi destinati a contrastare la progressiva condizione di fragilità psico-fisica e la tendenza alla solitudine e all’isolamento che, specie in presenza di condizioni di non autosufficienza e di disagio economico, caratterizzano tale fascia di popolazione. Rispondono a questa esigenza il servizio di assistenza domiciliare,in taluni casi erogato in integrazione con i servizi sanitari,che comprende una serie di prestazioni a domicilio, tese a favorire la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente familiare e ad elevare la qualità della vita,ei centrisociali per anziani,che sono luogo di incontro, di vita di relazione, di possibile aggiornamento a carattere culturale.Specificamente dedicato ad anziani con diagnosi di demenza o Alzheimer ad un livello lieve-moderato è stato realizzato un Centro Diurno, che garantisce interventi socio-assistenziali integrati con i servizi sanitari, una concreta possibilità di mantenere le abilità residue del disabile e il sollievo ai familiari dall’oneroso carico assistenziale.
Sul territorio distrettuale è, altresì, presente una Casa Famiglia, cd “Dopo di Noi”, per disabili gravi, privi del necessario supporto familiare o per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia impossibile. Tale struttura promuove e garantisce agli ospiti la partecipazione, oltre che alla vita quotidiana comunitaria, alle opportunità formative, occupazionali e aggregative che si svolgono all’esterno e che sono offerte dai servizi e dalle strutture presenti sul territorio. Tra gli interventi in favore di soggetti non autosufficienti realizzati nel Distretto “B” vanno menzionati poi gli assegni di cura erogati in favore di malati di Sclerosi Laterale amiotrofica (SLA) e destinati all’assunzione di assistenti familiari personali.
Ma evidentemente non sono soltanto gli anziani e i disabili a richiedere la predisposizione e l’attivazione di interventi sociali ad hoc, ma anche altre categorie di cittadini, come i giovani e gli immigrati, che manifestanodiverse forme di disagio da fronteggiare. L’intervento di assistenza domiciliare è rivolto anche nei confronti di nuclei problematici con minori a rischio, i quali possono accedere anche ai Centri Diurni Socio-Educativi,destinati prevalentemente ad evitare e/o modificare precocemente situazioni che si intuiscono a rischio di devianza o comunque di sofferenza.Tra i servizi in favore della famiglia, nell’ambito del Distretto “B”, è attivo un servizio denominato Centro per la famiglia/Mediazione familiare, che avvia percorsi di sostegno per i genitori in via di separazione, o già separati, finalizzati alla ricerca di accordi soddisfacenti e durevoli all’interno di un progetto genitoriale condiviso. Sul presupposto che tutti i bambini per crescere sani e felici hanno bisogno di una famiglia che assicuri loro cure e attenzioni e che ne faccia adulti capaci e ben inseriti nella società si fonda un altro intervento finalizzato all’affidamento familiare. Pertanto quando un bambino, per un certo periodo, non può, per diversi motivi, rimanere nel nucleo d’origine si attiva un intervento che si concretizza nell’affidamento temporaneo ad un’altra famiglia che lo ospiti, assicurandogli il mantenimento materiale, l’educazione e l’affetto.
Le problematiche legate al mondo giovanile maggiormente radicate nel territorio distrettuale riguardano però soprattutto il consumo, l’abuso e la dipendenza da sostanze e alcol, cui si aggiungono le più recenti forme di ludopatia. A tal riguardo, sul territorio del Distretto B sono previsti interventi di prevenzione, recupero e reinserimento sociale di soggetti tossicodipendenti ed è attivo uno sportello per l’ascolto e l’ accoglienza delle vittime del gioco d’azzardo patologico, che fornisce informazioni utili sui servizi di contrasto presenti sul territorio.
Molto sentita sul territorio distrettuale è inoltre l’esigenza di contrastare la povertà che, a causa del perdurare della crisi economica, colpisce sia la popolazione immigrata sia i cittadini italiani residenti, rispetto ai quali sono messe in campo politiche attive di inclusione sociale. Diversi, al riguardo, sono gli interventi realizzatinel Distretto B. Si tratta di contributi economici erogati nel contesto di più articolati piani individuali di intervento, che mirano al reinserimento sociale e lavorativo del singolo o del nucleo, e di interventi di welfare abitativo, che si concretano in contributi al pagamento dei canoni o alle spese iniziali di nuova locazione. Tra gli interventi di contrasto alla povertà vanno menzionate anche le provvidenze erogate sotto forma di assegni di cura in favore di persone con disagio psichico seguite dal Dipartimento di Salute mentale della ASL, nonché gli interventi in favore della popolazione immigrata, che mirano a valorizzare le competenze umane, professionali ed occupazionali di questa importante parte della cittadinanza distrettuale, mediante tirocini formativi per l’inserimento lavorativo. Alla popolazione immigrata è destinato anche uno Sportello informativo, che svolge attività di consulenza e segretariato sociale.
Trasversale rispetto a tutti i servizi attivati sul territorio è il Servizio Sociale professionale e di Segretariato Sociale, garantito in tutti i Comuni del Distretto, che tende a fornire informazioni sulle opportunità offerte dalla rete dei servizi, consulenza sui problemi familiari e sociali, promozione di reti solidali, sostegno alle famiglie e ai gruppi sociali, inserimento lavorativo, mediazione interculturale. A tal fine provvede all’accoglienza della domanda con la raccolta sistematica dei dati e delle informazioni, alla lettura del bisogno e quindi all’ accompagnamento nell’attivazione nei successivi percorsi di assistenza. In tale ottica il servizio è integrato nell’ambito dei Punti Unici di Accesso, istituiti in stretta collaborazione con la ASL, che tendono a fornire risposte integrate socio-sanitarie. Dall’analisi delle politiche sociali attivate nel territorio distrettuale si rileva una risposta adeguata a una serie articolata di bisogni espressi dai cittadini residenti.
Tuttavia, la situazione non è del tutto ideale e la copertura delle esigenze espresse non è di certo completamente soddisfacente soprattutto con riguardo all’utenza minore ed in particolare alla fascia adolescenziale, rispetto alla quale si evidenzia la carenza di interventi educativi e ricreativi e l’assenza di spazi da adibire ad attività sociali ed alla valorizzazione e promozione del protagonismo dei giovani cittadini del nostro territorio.
Si rende quindi necessario promuovere e implementare gli interventi a favore dei ragazzi e dei giovani adulti, ad esempio prevedendo luoghi che offrano occasioni di incontro e di socializzazione alternativi alla strada, la sala giochi o il bar, luoghi dove fruire di attività educative ed espressive e, magari, trovare informazione, aiuto e consulenza professionale per affrontare le difficoltà poste dall’adolescenza. Anche per le persone disabili, accanto alla necessità di non “scendere sotto” gli attuali livelli di prestazioni erogati, si delinea l’esigenza di potenziare l’offerta di alcuni servizi ed interventi