L’Eurispes ha snocciolato i dati economici che derivano dall’economia dell’usura.
Il quadro che ne esce fuori è pressocchè disarmante e forse addirittura fuori controllo. A tal punto che, oggi, il mestiere dell’usuraio non è più appannaggio del malavitoso ma sembrerebbe essere riconducibile a categorie cosiddette “insospettabili”. Tanto che il Presidente di Eurispes, Giovanni Maria Fara, ha coniato una nuova figura lavorativa: l’usuraio della porta accanto.
Questo perché i numeri parlano chiaro. Sono poco più di 37 mld di euro le somme prestate nel 2015. Una cifra mostruosa a cui bisogna aggiungere il capitale restituito con l’interesse ed ecco che abbiamo la cifra shock di circa 82 miliardi all’anno.
Secondo il Presidente Fara “le organizzazioni criminali hanno ben compreso che l’usura rappresenta un metodo di straordinaria efficacia: da un lato per riciclare denaro sporco e ottenere facilmente ingenti guadagni, dall’altro per impossessarsi di quelle imprese e attività che non sono in grado di far fronte ai debiti contratti, divenendo dapprima soci e in seguito veri e propri proprietari. Tutto questo con rischi più contenuti rispetto a quelli connessi ad altre attività illecite come ad esempio il traffico di stupefacenti”.
L’efficacia di tale “professione” sommata alla crisi economica che perdura da illo tempore, e che determina un difficile accesso al prestito bancario, ed ecco che si generano i nuovi usurai dall’aria vagamente insospettabile. Costoro sono: avvocati, medici, commercianti e dipendenti pubblici che nell’ultimo decennio si sono arricchiti a dismisura. Ecco, a fronte di tale complessità c’è bisogno di un intervento importante della società volto a prevenire quello che si può definire un’emergenza sociale senza eguali. Quest’emergenza sociale, evidentemente, ha bisogno d’interventi governativi immediati.